Federer e Djokovic in squadra insieme?

Presentata a Melbourne la “Laver Cup”, estensione tennistica della mitica Ryder Cup di golf. Organizzata dall'agenzia di Federer, prevede una sfida tra Europa e Resto del Mondo da consumarsi in dodici match e tre giorni. Si parte nel settembre 2017. L'entusiasmo di Federer.  

Rod Laver è stato più importante per il tennis di quanto Samuel Ryder sia stato per il golf. Quest'ultimo, mercante di spezie con la passione per mazze e prati verdi, creò un torneo internazionale tra golfisti americani e britannici. Grazie a un trofeo in oro, da lui offerto, l'evento ha preso il suo nome. E oggi la Ryder Cup è un evento mitico. Anche se il compianto Samuel è più paragonabile a un Dwight Davis che a un Laver, quest'ultimo si è detto onorato di dare il suo nome a un evento nuovo di zecca che si terrà a partire dal 2017. Si tratta di una gara a squadre che vedrà ogni anno Europa contro Resto del Mondo. La formula è affascinante e ricorda vagamente le proposte di Rino Tommasi per migliorare la Coppa Davis. Ogni team avrà a disposizione sei giocatori, si giocherà in tre giorni e la sfida sarà composta da 12 partite (tre singolari e un doppio per ogni giornata). In caso di parità, si giocherà un doppio di spareggio. La composizione delle squadre si baserà sul ranking ATP per i primi quattro giocatori, mentre gli ultimi due saranno scelti dai capitani. Sulla carta, dunque, potremmo vedere Djokovic, Murray, Federer e Wawrinka nello stesso team. Dato il dominio europeo, il capitano del resto del mondo potrebbe avere qualche problema a mettere insieme una squadra competitiva. In questo momento, i migliori quattro extra-europei nel ranking ATP sono Kei Nishikori, John Isner, Kevin Anderson e Milos Raonic. Sulla carta un ottimo team, ma leggermente inferiore a quello europeo. La Laver Cup è organizzata da Team8, L'agenzia di management di Roger Federer, ma conta sul supporto di Tennis Australia e dell'uomo d'affari Jorge Paulo Lemann, ex giocatore brasiliano di Coppa Davis. L'evento si terrà nella seconda metà di settembre, ma non negli anni olimpici. L'idea è alternare la sede europea con quella internazionale. Nel 2017 si partirà in Europa. L'idea per il nome è arrivata da Roger Federer, che ha sentito la necessità di fare qualcosa per onorare il grande Rod Laver, unico tennista nella storia a completare per due volte il Grande Slam. “Ho sempre pensato che Rod fosse una grande ispirazione – ha detto Federer – e credo sia importante lasciare un'eredità a una leggenda". Sarà proprio Laver a scegliere i nomi dei primi due capitani.


VERA COMPETIZIONE

“Per me è un grande onore – ha detto Laver, oggi 77enne – in questo momento i tennisti europei sembrano un gradino sopra, ma penso che sarà una sfida leale e competitiva. E' un concetto unico nel mondo del tennis. Nel golf, la Ryder Cup ha avuto successo ovunque si sia giocata. Non l'ho mai vista dal vivo ma l'ho osservata in TV e sembra che spinga al massimo i nervi dei giocatori”. L'evento sarà una pura esibizione, senza punti ATP in palio, ma sia Laver che Federer vorrebbero che i giocatori si impegnassero al 100%. Insomma, niente a che vedere con eventi come il World Team Tennis o l'International Premier Tennis League, dove lo spirito giocoso prevale su quello agonistico. “Rod vuole che sia una gara vera: penso che i giocatori capiranno che in quel momento non rappresentano solo una nazione, ma un continente intero. Credo che sarà molto interessante. Deve essere così per forza, altrimenti rischia di assomigliare alle tante esibizioni in giro per il mondo”. Belle parole, ma ovviamente c'è una parte business di cui tenere conto. Secondo Godsick, tuttavia, i guadagni dei giocatori si limiteranno al prize money ufficiale, senza ingaggi sottobanco. Vedremo a quanto ammonteranno i premi. Nel frattempo, la Laver Cup ha già accolto la “benedizione” del mitico Jack Nicklaus, grande protagonista sia nella Ryder Cup che tra quelli che anno aiutato la nascita della Presidents Cup: “E' una grande idea, nel tennis era attesa da tempo”.


NESSUNO SCONTRO CON LA COPPA DAVIS

Ovviamente c'è anche l'altro lato della medaglia. Le istituzioni tennistiche potrebbero non vederla di buon occhio, così come le agenzie di marketing potrebbero scoraggiare i loro clienti a partecipare all'evento di un concorrente. Ad esempio, Novak Djokovic è rappresentato da IMG (ex partner di Federer) e non è detto che siano favorevoli a farlo giocare, anche se i soldi non hanno odore né colore. Ad ogni modo, la Laver Cup potrebbe ben sposarsi con la Coppa Davis. E' di qualche settimane fa l'intenzione del nuovo presidente ITF Dave Haggerty, il quale vorrebbe organizzare una Final Four in sede unica. Significherebbe togliere una settimana di impegni, magari proprio quella delle semifinali. Guarda caso, le semifinali si giocano nella seconda metà di settembre, quando ci sarà la Laver Cup....è certo che Haggerty ha parlato con Federer nei giorni scorsi. “Il nostro evento si inserisce in un programma molto pieno, e certamente avrà un impatto. – ha detto Federer – appena muovi qualcosa, l'intero edificio sembra vacillare. Ogni novità crea un onda d'urto al sistema abituale, ma non è detto che sia una cosa negativa. Io credo che la Davis abbia una grande storia e ci sarà sempre. Non so esattamente cosa voglia fare l'ITF, ma non credo che i due eventi saranno in concorrenza. Uno occupa quattro settimane e dura tutto l'anno, mentre il nostro occupa un solo weekend. A parte il fatto di essere entrambe gare a squadre, non vedo somiglianze”. Il possibile impatto della Laver Cup è impressionante: tutti i più forti in un'unica squadra: “Non ho mai giocato il doppio con Nadal, Djokovic o Murray. Sarebbe la prima volta con gli high-five, il sostegno reciproco...sarebbe molto bello”. A chiudere, il manager di Federer Tony Godsick ha lasciato la sua sentenza: “Questo evento aiuta o no il tennis? Ecco, io credo che aiuti lo sport nella sua interezza”. Vinceranno la loro scommessa?

© RIPRODUZIONE RISERVATA