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Adesso è il turno di Matteo Berrettini

Le tante vittorie di qualità degli ultimi mesi non erano state casuali: Matteo Berrettini raccogli i frutti del buon momento a Gstaad, dove conquista la sua prima semifinale nel Tour. Il gigante laziale domina il match contro Feliciano Lopez in poco più di un'ora, e sabato sarà favorito contro Zopp o Bagnis. In tre incontri non ha ancora perso il servizio.
Fognini, Cecchinato e Lorenzi fuori all’esordio, e Seppi fermo per un fastidio alla solita anca? No problem, ci pensa Matteo Berrettini. È il bello di essere una delle nazioni con più giocatori fra i primi 100 del mondo: anche se manca il fenomeno, c’è sempre qualcuno pronto a farsi notare, specialmente da qualche mese a questa parte. Stavolta tocca al 22enne laziale, che sta giocando il miglior tennis della sua carriera allo Swiss Open di Gstaad, dove ha annichilito per 6-4 6-3 un giocatore di qualità come Feliciano Lopez, conquistando la sua prima semifinale in carriera nel circuito maggiore. Il bel risultato era nell’aria, costruito con i tanti successi di qualità raccolti nelle ultime settimane, e Berrettini l’ha raccolto sulle Alpi svizzere, sfruttando l’altura (Gstaad si trova a 1.100 metri sul livello del mare) per dare ulteriore benzina al suo tennis. Lo dimostra il fatto che in tre incontri Matteo non abbia ancora smarrito un singolo turno di servizio: rispondere diventa più complicato, l’azzurro riesce a comandare subito lo scambio e per gli avversari son dolori. Se ne sono accorti prima Albot, poi Rublev e quindi Lopez, che sulla terra non sarà imbattibile, ma a Gstaad – proprio grazie alle condizioni di gioco atipiche – aveva spesso giocato bene, vincendo nel 2016 il suo unico titolo sui campi rossi. Viste le tante teste di serie cadute fra primo e secondo turno, si era posto come obiettivo il bis, ma non aveva fatto i conti con un Berrettini davvero in palla, che non gli ha dato la possibilità di giocare, togliendogli tutte le armi. Un break nel game inaugurale di entrambi i set ha dato coraggio a Berrettini, e la partita si è decisa lì, contro un Lopez che ha raccolto poco col servizio e a rete si è presentato di rado, non trovando una chiave per mettere in difficoltà il romano.
LA FINALE È ALLA PORTATA
Per capire il punteggio bastava osservare il body language dei due giocatori: Berrettini era sempre positivo, con la determinazione negli occhi, mentre Lopez ha perso la pazienza in fretta. Ha passato l’intera partita a lamentarsi in direzione del suo angolo, ma il suo unico problema era dall’altra parte della rete, pronto a servire un ace dopo l’altro e a rendere una formalità quasi tutti i suoi turni di battuta, con carattere e continuità. In tutto il match l’allievo di Vincenzo Santopadre ha concesso una sola palla-break, sul 3-2 del primo set, ma l’ha cancellata con un diritto coraggioso e poi è stato semplicemente inattaccabile. Addirittura, ha chiuso il secondo set con uno splendido 14 su 14 con la prima di servizio, portando un giocatore dell’esperienza del mancino di Toledo, uno dei veri veterani del Tour, ad allargare le braccia in segno di resa. “Conquistare la semifinale – ha detto Matteo – è una sensazione incredibile, e devo ancora realizzare cosa ho fatto. Ho giocato davvero bene, mi sento alla grande e giocare sulla terra in altura mi piace molto”. Quando l’intervistatore gli ha fatto notare che in tutta la settimana non ha ancora perso il servizio, Matteo ha reagito con i dovuti scongiuri, ma, scaramanzia a parte, è sicuramente un gran viatico da portarsi nella sua prima semifinale in carriera, nello stesso torneo dove undici anni fa un Andreas Seppi 23enne giocò la sua prima finale ATP. A lui invece manca ancora uno step, ma sabato avrà una discreta opportunità per compierlo, dato che è superiore sia a Zopp sia a Bagnis, i due avversari che potrebbe incontrare. Per il momento conviene fermarsi qui, ricordando che coach Santopadre ha sempre parlato di percorso a lungo termine, con la maturazione del giocatore fissata non prima dei 24 anni. Ottenere certi risultati con due anni d’anticipo non può che diventare una motivazione per lavorare ancora meglio.

ATP 250 GSTAAD – Quarti di finale
Matteo Berrettini (ITA) b. Feliciano Lopez (ESP) 6-4 6-3
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