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30 January 2015

Andy Murray: "Ho vinto anche per Amélie"

L'intervista a Andy Murray, che approda alla finale degli Australian Open e attende il vincente tra Djokovic e Wawrinka ... di MONICA ZANELLI

Andy murray: "ho vinto anche per amélie"

Traduzione di Monica Zanelli - Foto Ray Giubilo

 

- Cosa significa per te essere alla quarta finale negli Australian Open, l'ottava finale in carriera in uno Slam?

"È fantastico. Ho giocato davvero bene oggi, sono felice. Essere in finale per la quarta volta può non sembrare molto, ma non succede così spesso quando si è circondati da giocatori come Roger, Novak e Rafa".

 

- Cosa è cambiato tra il primo e il secondo set? Sono stati così diversi.

"Berdych è partito bene. Io ero un po' prudente e mi dovevo abituare ai suoi colpi, colpisce la palla in modo estremamente duro e piatto. Sentivo che stavo giocando un po' arretrato, ma verso la fine del primo set ho iniziato ad avanzare e ad essere più aggressivo. Nel secondo set ho semplicemente continuato a giocare come alla fine del primo. Penso che avrei potuto vincere il primo set, ho avuto delle chance. Nel secondo invece sono stato molto aggressivo e sono riuscito a rimontare".

 

- Nell'intervista a bordo campo hai detto che c’è stata della tensione per via di Dani.

"Voi volevate che ci fosse tensione. È normale che accada. L’altro giorno in conferenza stampa ho risposto a più domande riguardo a Dani che sulla partita che avevo appena giocato. Me lo aspettavo e l’avevo messo in conto".

 

- Alla fine del match hai indicato il tuo box. Pensi che abbia avuto un ruolo maggiore in questa vittoria rispetto alle altre?

"No. Come ho già detto, mi è stato chiesto molte volte del mio ex coach che lavora con Tomas e a nessuno interessava sapere cosa stessi facendo con Amélie o come stessi giocando. Molti l'hanno anche criticata alla fine dell'anno scorso come se il mio modo di giocare fosse colpa sua, quando invece mi ero allenato con lei solo per due settimane alla fine dell’anno. Non si possono cambiare le cose durante i tornei, e c'è stato davvero poco tempo per lavorare insieme. Non c'era ragione di criticarla e sono felice di aver vinto questo match anche per lei".

 

- Tomas ha detto che è stata una battaglia da fondocampo. Posto che l'hai vinta tu, come ti senti in previsione di domenica?

"Ovviamente bene, perché penso di aver giocato molto bene. La cosa più importante in partita è essere in grado di cambiare quando le cose non vanno. Puoi andare in campo con degli schemi di gioco e delle idee su come vuoi giocare. Se però qualcuno pensa che scenderò in campo e farò qualcosa e io gioco in modo diverso, tipo serve and volley, tu devi cambiare e aggiustare la tua tattica in funzione di cosa fa l'avversario. Penso di aver fatto dei grandi aggiustamenti rispetto all'inizio del match e dovrò fare lo stesso domenica contro Novak o Stan perché non sempre le cose vanno come previsto. A volte bisogna cambiare nel mezzo del match e il coach non c'entra, dipende dal giocatore perché non possiamo avere il coach durante la partita. Dobbiamo essere in grado di gestire questi cambiamenti da soli e sono particolarmente felice perché dopo il primo set sono riuscito a variare il mio gioco e a volgere il match a mio favore"

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