La prima edizione del torneo di Amburgo risale al 1892. Da allora sono trascorsi 125 anni e non era mai successo che il torneo vivesse una crisi così grave. Dopo l'ultima edizione, senza neanche un top-20 ATP, è successo un po' di tutto: si è parlato di possibile rilancio, di cambio di superficie e magari anche di cambio sede. A fine settembre, la federtennis tedesca (DTB) ha tolto la licenza a Michael Stich (che dirigeva il torneo sin dal 2009) per lasciarla alla società austriaca Matchmaker, guidata da Peter Michael Reichel, già operativa nel mondo del tennis (organizza i tornei WTA di Norimberga e Linz). Una volta siglato l'accordo valido per cinque edizioni, Reichel ha specificato che l'unico impegno con la DTB era di organizzare il torneo in Germania, non necessariamente ad Amburgo. Tuttavia, il rischio sembra parzialmente rientrato: “Vogliamo fare tutto il possibile, sul lungo termine, per mantenere ad Amburgo un torneo ricco di tradizione” ha detto Reichel in una trasmissione radiofonica. Il nodo cruciale era di natura economica: la municipalità di Amburgo appoggia il torneo con una cifra decisamente modesta in relazione alle spese complessive: 100.000 dollari all'anno. Si era diffusa la voce che il tetto (anzi, il tendone) sul campo centrale fosse l'oggetto del contendere. Inaugurato una ventina d'anni fa, aveva conferito ad Amburgo un certo prestigio nel panorama internazionale. All'epoca erano pochissimi i tornei ad avere un tetto retrattile: i tempi sono cambiati, e quello di Amburgo – come detto – è più un tendone che non protegge dal freddo e nemmeno dal vento. C'è dunque la necessità di una ristrutturazione. Secondo alcune indiscrezioni, la città avrebbe dovuto occuparsene: in caso contrario, Amburgo potrebbe traslocare.