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Riccardo Bisti
26 December 2017

Amburgo resta a galla (per adesso)

L'agenzia che ha rilevato la licenza del glorioso torneo tedesco fa sapere che punta a mantenere il torneo al Rothenbaum Club. C'è però il problema del tetto da ristrutturare, anche se Reichel sostiene che: “Non abbiamo bisogno di quello per restare qui”. Però è in attesa di parlare con la municipalità cittadina.

La prima edizione del torneo di Amburgo risale al 1892. Da allora sono trascorsi 125 anni e non era mai successo che il torneo vivesse una crisi così grave. Dopo l'ultima edizione, senza neanche un top-20 ATP, è successo un po' di tutto: si è parlato di possibile rilancio, di cambio di superficie e magari anche di cambio sede. A fine settembre, la federtennis tedesca (DTB) ha tolto la licenza a Michael Stich (che dirigeva il torneo sin dal 2009) per lasciarla alla società austriaca Matchmaker, guidata da Peter Michael Reichel, già operativa nel mondo del tennis (organizza i tornei WTA di Norimberga e Linz). Una volta siglato l'accordo valido per cinque edizioni, Reichel ha specificato che l'unico impegno con la DTB era di organizzare il torneo in Germania, non necessariamente ad Amburgo. Tuttavia, il rischio sembra parzialmente rientrato: “Vogliamo fare tutto il possibile, sul lungo termine, per mantenere ad Amburgo un torneo ricco di tradizione” ha detto Reichel in una trasmissione radiofonica. Il nodo cruciale era di natura economica: la municipalità di Amburgo appoggia il torneo con una cifra decisamente modesta in relazione alle spese complessive: 100.000 dollari all'anno. Si era diffusa la voce che il tetto (anzi, il tendone) sul campo centrale fosse l'oggetto del contendere. Inaugurato una ventina d'anni fa, aveva conferito ad Amburgo un certo prestigio nel panorama internazionale. All'epoca erano pochissimi i tornei ad avere un tetto retrattile: i tempi sono cambiati, e quello di Amburgo – come detto – è più un tendone che non protegge dal freddo e nemmeno dal vento. C'è dunque la necessità di una ristrutturazione. Secondo alcune indiscrezioni, la città avrebbe dovuto occuparsene: in caso contrario, Amburgo potrebbe traslocare.

UN FUTURO TUTTO DA STABILIRE
Nella stessa intervista con NDR 90.3, Reichel ha smentito: “Il tetto non è una condizione necessaria e decisiva per mantenere il torneo ad Amburgo”. Detto questo, Matchmaker è in attesa di un incontro con i vertici locali per parlare del futuro. Per rilanciare l'evento si era parlato della possibilità di accompagnarlo a un torneo WTA, come peraltro è accaduto dal 1987 al 2002. Il messaggio di Reichel sembra chiaro: Matchmaker non auspica lo spostamento, ma attende un segnale dalla città. Nel frattempo, quella del 2018 sarà l'ultima edizione con Michael Stich alla direzione. L'ex campione di Wimbledon non aveva preso bene la sua destituzione: a suo dire, le procedure non erano state troppo trasparenti. Matchmaker si è aggiudicata la licenza per cinque edizioni (dal 2019 al 2023) con un esborso di due milioni e mezzo di euro, cifra analoga a quella offerta dalla società di Stich. “Ma l'offerta di Matchmaker era complessivamente migliore” hanno fatto sapere dalla federazione. Nel frattempo, Boris Becker (che da quest'anno è tornato a lavorare per la DTB) ha auspicato un possibile upgrade del torneo, perché “Ci vorrebbe un grande torneo in Germania. Ci sono alcune licenze sul mercato. Alla fine è solo una questione di prezzo”. Francamente, sembra difficile che Amburgo possa riprendersi uno status perso ormai dieci anni fa, peraltro tra mille polemiche. Nel 2016 è stato presentato un progetto di riqualificazione del club, che prevederebbe la demolizione dell'attuale campo centrale con la costruzione di un nuovo impianto da 7.500 posti, anch'esso dotato di tetto retrattile. Il progetto dovrebbe essere ultimato nel 2022, ma per adesso non sono stati fatti significativi passi in avanti.

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