Prima di Indian Wells, Amanda Anisimova non aveva vinto neanche una partita nel circuito WTA. Normale, visto che ha appena 16 anni. Prima di Indian Wells, Petra Kvitova aveva vinto 13 match di fila, ritrovando un posto tra le prime dieci. Premesse che giustificano il clamore per un 6-2 6-4 che potrebbe sancire il battesimo di una stellina. Il match è terminato a mezzogiorno, c'era ancora poca gente, ma poco importa. La sensazione resta. “In questo momento sto tremando – ha detto nell'intervista sul campo, con un accento americano a nascondere le origini russe – è il più grande stadio dove abbia mai giocato, contro la tennista più forte che abbia mai incontrato. Tutto questo è folle”. Amanda si era presentata all'appuntamento battendo Parmentier e Pavlyuchenkova: poteva essere appagata, invece ha mostrato una personalità notevole per mettere in un angolo la Kvitova. “È una giocatrice fantastica, veniva da una serie positiva, quindi stava giocando bene. Ho solo pensato a rimanere concentrata, ma allo stesso tempo pensavo: Oh, mio Dio!”. Nonostante la giovane età, Amanda ha fatto irruzione nei radar già da qualche tempo. Potrebbe giocare i tornei junior fino a tutto il 2019, ma la finale a Parigi (2016) e la vittoria a New York (2017) possono bastare. Meglio tuffarsi subito nel circuito, dove a 15 anni ha già vinto un ITF da 60.000 dollari, a Sacramento. Nello Stadium 1 di Indian Wells, l'americana è scesa in campo con il piglio della veterana, azzerando a le differenze numeriche a suon di bordate. Il primo set è stato uno shock. La Kvitova ha tenuto duro nel secondo, ma soltanto fino al 3-1. Da quel momento in poi, la Anisimova ha preso in mano la partita. Una risposta vincente di dritto (un po' casuale, a dire il vero) le ha consegnato il controbreak. “Sono molto aggressiva e mi piace spingere, a volte mi sento come se le avversarie fossero in difficoltà a gestire la mia potenza. È un bel vantaggio”.