QUATTRO ANNI NEL CIRCUITO WTA
La sfida contro la Wade fu la sua prima esperienza contro una top-player: per questo, era visibilmente nervosa. Suo padre non riuscì a capire il perché. Diceva che Dick (il suo nome precedente) aveva giocato a Forest Hills nel 1960, contro Neale Fraser, e che non avrebbe dovuto avere i nervi di chi si trova a fronteggiare un palcoscenico importante. Ma giocare da donna, anzi, da transessuale, non era la stessa cosa. C'erano enormi implicazioni emotive e sociali. “Ha giocato meglio di quanto pensassi, ma non mi ha mai portata fuori dal campo – ammise la Wade – immagino che questa sia la differenza tra tennis maschile e femminile: dobbiamo usare più tattiche per vincere”. La Richards, tuttavia, si sarebbe rifatta con il doppio. Insieme Betty Ann Grubb Stuart sarebbe arrivata addirittura in finale, perdendo contro Martina Navratilova e Betty Stove. La sua carriera nel circuito WTA sarebbe durata fino al 1981, quando scelse di ritirarsi a 47 anni di età. Il suo passaggio nel circuito WTA non indimenticabile, almeno sul piano dei risultati: ha raggiunto un paio di semifinali in doppio misto, sempre allo Us Open, insieme a Ilie Nastase, mentre in singolare si è accomodata al numero 20. Persona di invidiabile cultura, ha gestito la particolarità della sua situazione con notevole eleganza. Dopo di lei, non ci sono stati episodi simili, salvo quello dell'ermafrodita Sarah Gronert. Da allenatrice ha avuto un buon successo, peraltro mettendo in piedi una valida collaborazione con la Navratilova. Ci si può domandare dove sarebbe arrivata se avesse effettuato la scelta dieci anni prima, con il fisico ancora in piena efficienza. Forse sarebbe entrata tra le top-10 e vinto qualche Slam, ma in fondo non importa. Certamente, la sua scelta è tra le più coraggiose che si ricordino. All'inizio, le avversarie erano scettiche nei suoi confronti. C'era chi non la voleva, non essendoci parametri oggettivi per capire se avesse reali vantaggi dovuti alla sua fisicità. Ma lei non si è mai fatta condizione e, forte di una sentenza della Corte Suprema, ha fatto valere i suoi diritti. In questo modo, è diventata una figura da ricordare nella storia del tennis.