Fognini, che peccato!

Fabio Fognini si fa rimontare e cede in 5 set (4-6 6-4 2-6 6-2 6-1) al sudafricano Anderson...da Wimbledon, ALESSANDRO TERZIANI

Fognini, che peccato!

Da Wimbledon, Alessandro Terziani - foto Alessandro Terziani

 

Sul court 17 Fabio Fognini (n.15) affronta il sudafricano Kevin Anderson (n.18), in palio il pass per gli ottavi di finale. Il gigante sudafricano, 203 centimetri, è uno dei migliori battitori del circuito. L’azzurro dovrà cercare di farlo scambiare e muovere il più possibile cercando di approfittare delle poche chance di break che l’avversario gli concederà

 

Anderson ha un inizio un po’ lento. Il servizio stenta a carburare ed è piuttosto falloso. Fognini, rispetto ai primi due turni, parte con il piede giusto. Sull’1-1 conquista il break che risulterà decisivo per il set. Sul 4-5 il sudafricano chiede il MTO per un problema alla schiena. Il ligure va a servire e si aggiudica il primo set.

 

Ad inizio secondo set Fognini subisce il break che porta Anderson sul 2-0. L’azzurro è bravo a replicare immediatamente strappando il servizio al sudafricano con uno splendido passante di rovescio. Il set si decide sul 5-4 Anderson e servizio Fognini. L’azzurro si innervosisce per un paio di prime chiamate fuori. Commette un primo doppio fallo che porta il sudafricano a giocarsi due set point. L’azzurro è bravo ad annullarli. Poi commette due doppi falli consecutivi e regala letteralmente il set. A farne le spese è la povera Babolat di Fognini.

 

Da questo episodio negativo Fognini trova la carica per giocare il suo miglior tennis del match. Gioca a braccio sciolto e in 25 minuti conquista il terzo set sciorinando improvvise accelerazioni, smorzate, ace. Anderson sembra alle corde.

 

Prende il via il quarto set e Fognini ha due occasioni sull’1-1 di effettuare un importantissimo  break. Anderson le annulla con altrettanti ace. Il sudafricano alza il livello del proprio gioco. Aumenta la profondità e la regolarità degli scambi e infila prime su prime. Fognini non trova più il tempo per cercare variazioni di gioco. Un fortunoso break sul 3-2 consente ad Anderson l’allungo decisivo nel set. Due set pari.

 

Fognini, che sta perdendo il bandolo del gioco, inizia i suoi lunghi monologhi. Da citare il simpatico “Se mia mamma mi avesse fatto dieci centimetri più alto avrei passeggiato sul campo con il sigaro in bocca, invece mi ha dato da mangiare con il cucchiaino”.

 

Il quinto set è senza storia. Anderson effettua subito il break portadosi sul 3-0. Fognini chiama il fisioterapista per un problema di al piede anche nel tentativo di spezzare il ritmo all’avversario. Al rientro in campo subisce un secondo e decisivo break. L’azzurro si arrende ma trovando comunque il tempo di irridere un giudice di linea dicendogli che “la palla è quella gialla”. Dopo i 27.500 dollari di multa comminatigli dopo il match con Kuznetsov, forse non era proprio il caso. Anderson stacca il biglietto per gli ottavi dopo 2 ore e 44 minuti.

 

 Anderson b. Fognini 6-4 4-6 2-6 6-2 6-1

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