Wimbledon: nella stanza dove si incordano le racchette

Quasi tremila telai in due settimane con 12 macchine incordatrici. Andiamo a conoscere il dream team ufficiale di professionisti che prepara gli attrezzi dei campioni

Wimbledon: nella stanza dove si incordano le racchette

L’onore di incordare a Wimbledon: si fa per essere parte della storia del tennis e della squadra di professionisti più accreditata del mondo. Lo staff ufficiale di “stringers” del torneo non è infatti sponsorizzato e allestito da una singola azienda come avviene in tante altre manifestazioni di vertice ma gestito da Apollo Leisure, società leader in Gran Bretagna per la distribuzione di attrezzi e accessori tecnici.

Anche quest’anno Apollo Leisure, che gestisce il servizio dal 2009, ha messo insieme un dream team di incordatori da tutto il mondo che lavorano a ritmi elevatissimi: oltre 2.900 racchette nelle due settimane.

Per rendere l’idea del clima e dell’ambiente vi proponiamo questo video “artigianale” che accompagna dentro la “Stringers room” che, come potrete notare, è tutt’altro che faraonica.

Ci vuole grande passione per il proprio mestiere e per lo sport della racchetta in generale per affrontare con entusiasmo due settimane di lavoro di quella intensità, in quegli spazi. Ma questi superesperti si conoscono, si stimano reciprocamente e sanno lavorare come una grande squadra. Tra di loro, nella carrellata delle presentazioni, riconoscere anche Mark Maslowski, presidente di Ersa, l’associazione europea degli incordatori, già più volte ospite della nostra rivista.

Lui, tante volte docente ed esaminatore ai corsi per "stringers", è lì, in fila come gli altri, alla sua postazione a “macinare” incordature al ritmo di 18 minuti ciascuna. D’altro canto, Wimbledon è… Wimbledon (e.a.)

 

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