Torre del Grifo apre al tennis

Torre del Grifo Village, struttura del Catania Calcio all’avanguardia nel panorama degli impianti sportivi italiani, ha ospitato un incontro su “Aspetti di Management riferiti al Tennis” ...

Torre del grifo apre al tennis

da Catania, Giuseppe Aletta

Torre del Grifo Village, struttura del Catania Calcio all’avanguardia nel panorama degli impianti sportivi italiani, ha ospitato un incontro su “Aspetti di Management riferiti al Tennis”, inserito nel Corso di Management Sportivo, coordinato dal Prof. Giuseppe Caruso e organizzato dall’Università degli Studi di Catania.

L’Ateneo etneo, in collaborazione con il Catania Calcio, la Federazione Italiana Gioco Calcio e, da quest’anno, con la Federazione Italiana Tennis, rappresentata dal Consigliere Nazionale Giuseppe Adamo, ha propostotre relatori di spicco nell’ambito tennistico nazionale ed internazionale. Il Dr. Emilio Sodano, Consigliere Nazionale  e Medico Federale della  Fit, aprendo i lavori, ha analizzatol’organizzazione medica della Federazione, accennando all’obbligo per tutti gli atleti, quindi anche i tennisti, che svolgono attività sportiva di essere in possesso del certificato medico, con validità biennale fino ai 55 anni di età ed annuale dopo.

L’obbligo di tutte le società sportive dilettantistiche e non di fornirsi di defibrillatore associato alla formazione degli operatori in grado di prestare i primi soccorsi in caso di arresto cardiaco. Ha elencato gli aspetti positivi della pratica del tennis, sport per tutte le età, con i suoi benefici sia sulla psiche, che sugli apparati cardio-respiratorio, scheletrico e muscolare. Nella pratica sportiva la percentuale maggiore di traumi si riscontra nel ginocchio e nella caviglia, nel tennis l’incidenza è molto bassa. Assai più diffusa l’epicondilite o gomito del tennista. Stiramenti e strappi sono sempre dietro l’angolo, particolare attenzione bisogna prestare alla fase di riscaldamento pre-gara. Sodano ha concluso affermando come negli ultimi anni la ricerca scientifica sulla medicina applicata al tennis ha avuto un notevole sviluppo.

Quindi la parola è passata al Maestro Michelangelo Dell’Edera, Direttore dell’Istituto Superiore di Formazione Tennis “Roberto Lombardi”, che ha esordito parlando degli aspetti tecnici e organizzativi del Settore Tecnico Nazionale, con il decentramento che ha portato alla creazione di 18 Centri Federali Periferici. Non poteva mancare un riferimento all’ importanza dei Campionati BNL d’Italia, quinto torneo dopo i 4 Slam ed alla nascita del canale televisivo Supertennis, che ha dato una grande visibilità e slancio al nostro sport, come confermato da un recente studio della Bocconi. Cenni sono statirivolti alle classifiche individuali, ai 4 livelli degli insegnanti di Tennis ed alla recente classificazione da 1 a 5 stelle delle Scuole Tennis, mettendo in risalto la sempre maggiore l’importanza che riveste il Preparatore Fisico in seno alle scuole. 

Per ultima è stata Mara Santangelo, prima italiana a vincere una prova di Grande Slam in doppio e vincitrice della prima Fed Cup nel 2006, che ha relazionato sulle sue esperienze da ex atleta. Ha raccontato la sua vita sportiva, caratterizzata dal grave problema congenito al piede, che l’ha poi portato all’abbandono dell’attività agonistica. L’effetto che le hanno fatto i versi di Kipling nel suo If, posto all’ingresso del campo centrale di Wimbledon. “…Se sai affrontare il successo e la sconfitta allo stesso modo….Il mondo è tuo….E ancor di più, figlio mio, sarai uomo….”.La lettura di questi versi le diede il segnale che sua mamma, prematuramente scomparsa in un incidente stradale, era lì, accanto a lei. L’importanza di Giampaolo Coppo, il suo allenatore, con il quale ha migliorato non solo l’aspetto squisitamente tecnico, ma principalmente quello psicologico, riuscendo a trovare il giusto equilibrio tra vittorie e sconfitte. L’importanza di prendere spunto dalle sconfitte per migliorarsi. La Santangelo, concludendo l’incontro, non ha avuto problemi ad affermare che “nello sport italiano la donna è più vincente dell’uomo perché ha più determinazione e voglia di raggiungere l’obiettivo”. “Questo interesse per il modello Fit da parte di altre Federazioni sportive e di un importante Ateneo italiano ci inorgoglisce”, ha dichiarato il Consigliere Giuseppe Adamo a fine incontro, “e serve da pungolo per fare ancora meglio nel prossimo futuro”.

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