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Simona Halep, l'umiltà vincente di una numero 1

Domenica notte, la rumena era in tribuna a osservare il derby tra le sorelle Williams. “Serena è ancora la migliore, avrebbero dovuto collocarla dove aveva lasciato: al numero 1”. Ma c'è un dettaglio: secondo il computer, oggi, la più brava è lei. A Indian Wells non sta giocando al top, ma ha vinto un match complicato con la Martic ed è in semifinale.

Nonostante i giochi del computer l'abbiano rispedita al numero 1 WTA, Simona Halep non ha perso contatto con la realtà. Si era accucciata in tribuna, nella notte di domenica, per assistere al derby in famiglia tra Serena e Venus Williams. E si era espressa con chiarezza: a suo dire, Serena è ancora la migliore di tutte. “Credo che avrebbe dovuto essere la numero 1 perché quando era la posizione che occupava quando si è fermata, peraltro per far nascere un bambino, che è la cosa migliore al mondo”. Simona Halep come Gabriela Sabatini, che qualche lustro fa fu l'unica a schierarsi a favore di un reinserimento di Monica Seles al numero 1 WTA al rientro dopo l'accoltellamento di Amburgo. Le situazioni non sono paragonabili, ma nessuna giocatrice si è espressa come la Halep. Nonostante il Sister Act numero 29 non sia stato il più bello, lei si è divertita. “È sempre bello ammirare Venus e Serena – dice – adoro il modo in cui sono motivate e continuano a giocare alla loro età. È una grande cosa per lo sport. Io mi sono divertita e credo di avere molto da imparare dalle Williams. Per questo, provo a guardarle ogni volta che posso. Io sono la numero 1 WTA, ma ho guardato la migliore giocatrice del mondo”. Le manca ancora uno Slam, ma con questo spirito ci sono buone promesse affinché ce la faccia. Magari a Parigi, dove le condizioni tecniche le sono amiche e ha già giocato un paio di finali. Ci sarà tempo per pensare al Roland Garros: pur soffrendo, ha centrato la semifinale al BNP Paribas Open di Indian Wells. Non è un torneo facile, il suo. Aveva rischiato contro la rampante Dolehide, mentre ha lasciato una set anche a Petra Martic. È rimasta in campo quasi due ore e mezzo prima di imporsi col punteggio di 6-4 6-7 6-3. Nel primo set le è bastato un break al primo game, sigillato da un dritto vincente. Ma la Martic, tornata competitiva lo scorso anno dopo un lungo infortunio, ha piano piano sistemato il suo tennis. Il dritto le ha consentito di rimanere attaccata nel punteggio, anche se non ha avuto reali chance di riaprire la partita. Il resto del match è stato fortemente condizionato dal vento.

SIMONA SI RITROVA IN TEMPO
La Halep faticava a controllare una palla che svolazzava qua e là, e commetteva errori a ripetizione. La Martic saliva 2-0 e poi 5-2. La croata era decisamente a suo agio con le nuove condizioni di gioco. Tuttavia la Halep si ritrovava in tempo, e nel primo punto del nono game sfruttava il vento con una smorzata che apriva la strada al controbreak. Un rovescio vincente completava la rimonta fino al 5-5. Nel tie-break, ancora una volta la Martic si faceva riprendere da 5-2 a 5-5, ma un paio di errori di dritto condannavano Simona a giocare il terzo set. Gli schemi saltavano ed era un proliferare di palle break. C'era la sensazione che la Halep avrebbe preso il comando, con la Martic costretta a giocare sovraritmo. Invece era Petra a brekkare per prima (2-1, poi 3-1), ma quattro errori consentivano a Simona di impattare sul 3-3. Era quello che le serviva per scavare il soldo definitivo. “Oggi le ho provate davvero tutte: spingere, tenere la palla in campo, poi mescolare le soluzioni.. - ha detto la Halep, che in avvio di terzo set aveva mostrato vivi segnali di nervosismo – per fortuna sono rimasta concentrata su quello che dovevo fare e non sul vento e a quello che succedeva in campo. Sul 3-1 per lei mi sono resa conto che non stavo facendo la cosa giusta sul campo. Riuscire a cambiare la situazione è stato bello”. La rumena ha chiuso l'impegno con tre vincenti consecutivi che la proiettano in semifinale, dove è attesa dalla vincente di Pliskova-Osaka. Non avrà mai il palmares di Serena Williams e non raggiungerà nemmeno i suoi picchi. Tuttavia, sta legittimando la sua posizione. L'umiltà è un valore importante ed è giusto conservarlo, ma con un pizzico di autostima in più, forse, il suo palmares sarebbe già colorato da uno Slam. Bisognerà aspettare, ma partite come questa servono (anche) per edificare la sicurezza nei propri mezzi, necessaria per ambire ai grandi successi.

WTA PREMIER MANDATORY INDIAN WELLS – Quarti di Finale
Simona Halep (ROM) b. Petra Martic (CRO) 6-4 6-7 6-3
Karolina Pliskova (CZE) vs. Naomi Osaka (GIA)

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