OUTSIDER A MELBOURNE

I tornei del Grand Slam non sempre riservano grandi sorprese perché i migliori ci arrivano spesso nelle migliori condizioni. Però c’è un gruppo di giocatori che potrebbe far saltare il banco.
1/7 Tomas Berdych
Gli ultimi quindici anni ci hanno insegnato che, quando ci sono di mezzo i Fab Four (ormai Fab Three), è difficile azzardare una sorpresa per la vittoria finale. Tuttavia, prima o poi dovrà capitare e allora diamo uno sguardo ai possibili outsider, magari non per alzare il trofeo ma per compiere qualche exploit importante. Abbiamo escluso Sascha Zverev (non può più essere considerato un outsider, anche se negli Slam non ha ancora fatto vedere il suo miglior tennis) e qualche vecchia conoscenza come Kei Nishikori e Stan Wawrinka.

STEFANOS TSITSIPAS
20 anni
Classifica ATP: 15
Tornei vinti: 1
Vittorie–sconfitte Slam: 5-6
Si è preparato al meglio, prima all’accademia di Patrick Mouratoglou, quindi a Dubai con Roger Federer, che ha incontrato nuovamente a Perth alla Hopman Cup, perdendoci solo dopo due tie-break. A Sydney era il favorito, ha perso da un ottimo Andreas Seppi. Sta crescendo con attenzione, aggiungendo al suo meraviglioso rovescio a una mano, un dritto sempre più incisivo e soprattutto un servizio col quale può far male. Completo, sa giocare in tutte le zone del campo, è generoso, sa anche difendersi e lottare. Speriamo che a fermarlo sia un altro azzurro, quel Matteo Berrettini, suo avversario di primo turno. In caso di successo del greco, un terzo turno contro Nikoloz Basilashvili, altro outsider. Chi esce dal quello scontro, avrebbe in dono proprio RF.
KAREN KHACHANOV
22 anni
Classifica ATP: 11
Tornei vinti: 4
Vittorie–sconfitte Slam: 16-9
Di Kachanov ho due ricordi, entrambi legati a Barcellona: nel 2016, ho visto il suo match (vittorioso) contro Bautista Agut dalla player’s lounge, insieme a Fabio Fognini che mi disse: «Avessi la forza di questo ragazzo, andrei a chiudere tutti i punti a rete. Di testa». Qualche mese dopo, passai una giornata insieme a Tommy Robredo per scoprire come si allenava uno dei giocatori meglio costruiti del circuito. Insieme a lui, all’accademia 4Slam, proprio Khachanov., che si lamentava dopo ogni scambio. A un certo punto, Galo Blanco, il suo coach di allora, gli disse: «Ora prova a fare una cosa: gioca dieci minuti senza dire una parola!». Oscar Serrano, che seguiva Robredo, fu facile profeta: «Fra un paio d’anni tornerai, ma a intervistare il russo». Il potenziale è molto buono, basato su fondamentali potenti e sicuri, col rovescio che stilisticamente si fa preferire. Gli manca un po’ di velocità negli spostamenti, una miglior transizione verso rete e sensibilità nei colpi al volo e nei recuperi. Ma ci lavorerà. Ha chiuso il 2018 col botto: vittoria nel Masters 1000 di Paris-Bercy e, ancor prima, un gran match contro Rafa Nadal allo US Open. Esordio con Peter Gojowczyk (non banale), poi dovrebbe incontrare Tennys Sandgren, Roberto Bautista Agut e quindi Marin Cilic negli ottavi: potrebbe venire fuori proprio lui (e regalarsi un potenziale quarto di finale contro Roger Federer).
ALEX DE MINAUR
19 anni
Classifica ATP: 29
Tornei vinti: 1
Vittorie–sconfitte Slam: 5-7
Un PAio d’anni fa, non avrei scommesso un copeco che sarebbe diventato così forte. Di dritto se la tirava sui piedi, per il resto correva tanto con poca qualità nei colpi. Ora è tra i migliori difensori del circuito, degno erede di quel Lleyton Hewitt che grazie a corsa, difesa e intelligenza tattica ha vinto Wimbledon, US Open ed è stato numero uno del mondo. Certamente è tra i giocatori che hanno compiuto i maggiori progressi, è in ottime condizioni (ha appena vinto il suo primo titolo ATP a Sydney) e proprio Hewitt dice che «non avrà problemi a far fronte alla grande pressione del pubblico di casa e dei campi principali». I margini di miglioramento sono ancora ampi, ma è indubbio che deve mantenere questa mentalità per essere competitivo: non molla un quindici, recupera palle impossibili e, appena è necessario, sa mettere i piedi in campo e diventare aggressivo. Tatticamente, può diventare un mostro. Esordio con Sousa e probabile terzo turno contro Rafael Nadal, sulla Rod Laver Arena, magari in sessione serale: non sarebbe favorito ma sono quei match che i coach indicano come indispensabili per crescere.
NIKOLOZ BASILASHVILI
26 anni
Classifica ATP: 20
Tornei vinti: 2
Vittorie–sconfitte Slam: 10-13
In pochi avrebbero scommesso che, a 26 anni, sarebbe cresciuto così tanto. A Doha ha perso da Bautista Agut ma ha impressionato per solidità dei colpi e velocità negli spostamenti. Parte con pochi occhi puntati addosso e non è un male: l’incognita è la scarsa esperienza a certi livelli e una certa discontinuità, anche all’interno dello stesso match. Dovrebbe passeggiare fino al terzo turno, dove potrebbe aspettarlo Tsitsipas. Al turno successivo, ci sarebbe Federer, e forse forse lo svizzero preferirebbe incontrare il giovanotto greco.
DENIS SHAPOVALOV
19 anni
Classifica ATP: 27
Tornei vinti: 0
Vittorie–sconfitte Slam: 8-6
Il più talentuoso della Next Gen ma anche in forma sospetta, visto che ha perso sei degli ultimi sette match disputati. È già una piccola star, circondato di sponsor, richiesto dalle maggiori testate. Come tanti giovani, è molto social ma anche dotato di uno staff che sta curando nei dettagli la sua crescita, sempre con la presenza di mamma Tessa che gli ha insegnato a seguire il suo istinto. Certo, per vincere a certi livelli, bisogna riuscire ad avere un minimo di ordine tattico, pur senza ingabbiarlo. La fantasia è una qualità, ma non deve diventare un giocatore da highlights ma un pluri-Slammer. Però, mettere insieme un gioco così vario richiede più tempo. Esordio con Pablo Andujar, poi un match interessante con Thanasi Kokkinakis, prima di un possibile scontro al terzo turno con Novak Djokovic. Shapo tende a esaltarsi contro i più forti: sarebbe quasi una mission impossible ma credo ci farebbe divertire.
DANIIL MEDVEDEV
22 anni
Classifica ATP: 16
Tornei vinti: 3
Vittorie–sconfitte Slam: 6-8
Non è il giocatore più divertente da vedere: sgraziato nei movimenti, soprattutto nel dritto, ma tremendamente efficace. Servizio e rovescio bimane sono di alto livello e nell’ultimo anno è maturato molto, dopo qualche episodio controverso. Esordio co qualificato sudafricano Harris, terzo turno da favorito con Goffin e poi eventuale assalto a fort Djokovic.
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