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L'erba rilancia Tomic: «il lavoro sta pagando»

Sceso al numero 181 della classifica mondiale, Bernard Tomic è tornato a far parlare (positivamente) si sé a 's-Hertogenbosch, dove ha vinto tre partite in un torneo ATP per la prima volta dall'estate del 2016, conquistando la semifinale. Data la situazione di qualche mese fa, è un gran risultato. "Mi sento molto bene, l'erba mi piace".
Dato che – parole sue – l’unico motivo per cui Bernard Tomic gioca a tennis è il denaro, evidentemente il bad boy australiano ha smesso di godersi i milioni raccolti sin qui, iniziando a pensare a quanti soldi sta perdendo da quando ha accantonato il tennis in un angolo della sua vita. È prest(issim)o per parlare di talento ritrovato, ma intanto erano quasi due anni che il 25enne di Gold Coast non vinceva tre partite nello stesso torneo ATP, come successo sull’erba del Libema Open di ‘s-Hertogenbosch. Tomic aveva chiesto una wild card per le qualificazioni, di cui non ha avuto bisogno perché è entrato grazie alla sua classifica (crollata al numero 181 ATP), e grazie a cinque vittorie in sette giorni si è guadagnato un posto nelle semifinali di sabato, mostrando un tennis di nuovo competitivo ad alti livelli. Nelle “quali” ha passeggiato, e fra secondo turno e quarti di finale ha fatto fuori due ottimi avversari come il padrone di casa Robin Haase e Fernando Verdasco, superato oggi con un match quasi perfetto. Verdasco ha servito 17 ace in due set, ma Tomic è stato chirurgico nell’approfittare dei pochi game di servizio in cui il madrileno ha concesso qualcosa in più. Gli è bastato un break nel game d’apertura per prendersi il primo set, mentre nel secondo ha rimontato da 1-4 a 4-4 e poi ha dominato il tie-break, fino a chiudere per 6-4 7-6 e ritrovare una semifinale che gli mancava da due anni fa al Queen’s. Non è un caso che sia tornato competitivo sull’erba, superficie che va a nozze col suo tennis e che nel 2011 gli regalò i quarti a Wimbledon ad appena 18 anni. Sembrava l’inizio di una carriera di successo, invece sette anni più tardi è rimasto il suo miglior risultato in uno Slam, e stavolta all’All England Club “Bernie” dovrà giocare le qualificazioni.
"VORREI UN TITOLO ANCHE SULL'ERBA"
Il treno che poteva renderlo un fenomeno ormai è scappato e non passerà più, ma non è ancora troppo tardi per tirar fuori una carriera a buoni livelli, almeno sugli standard raggiunti nel 2016, quando Tomic è entrato fra i primi 20 della classifica mondiale. Intanto, è già una buona notizia che sia ancora nel circuito ATP, dopo che a gennaio aveva dato qualche segnale dell’intenzione di abbandonare il tennis. Nel nome del denaro si era lasciato convincere dai produttori del network Channel 10 a partecipare nella giungla sudafricana al reality show “I'm a Celebrity...Get Me Out of Here!”, una sorta di Isola dei Famosi della tv australiana. Tuttavia, la solitudine l’ha portato a riflettere sulla propria vita, spingendolo a gettare la spugna dopo solamente tre notti, col desiderio di tornare il prima possibile sul campo da tennis. Si è allenato qualche settimana e poi è tornato per due tornei sulla terra europea, arrivando in finale al Challenger di Aix-En-Provence e poi qualificandosi al Roland Garros, dove è stato co-partecipe della favola di Marco Trungelliti, suo giustiziere al primo turno. Ma sull’erba è tutta un’altra storia. “Mi sento molto bene – ha raccontato Tomic al sito ATP –, e mi ha fatto bene giocare le qualificazioni. I tanti set vinti mi hanno lasciato una bella sensazione. Tutto il lavoro fatto sta dando i suoi frutti, perché sto giocando davvero bene. Mi piace la superficie e sull’erba mi sento a mio agio. La palla rimbalza bassa, io sto servendo bene (contro Verdasco ha messo in campo un mostruoso 85% di prime palle, ndr) e uso bene lo slice. Ho vinto tutti i miei titoli ATP sul cemento, quindi mi piacerebbe vincerne uno anche sull’erba”. Nel tabellone non ci sono avversari impossibili, quindi potrebbe anche farcela. Sarebbe una grande notizia anche in vista delle qualificazioni di Wimbledon, dove sarà uno dei nomi da tenere d’occhio.
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