Dodici mesi fa, Jack Sock ha capito di poter diventare un top-player. Fino ad allora era una delle tante promesse americane mancate, o al massimo mantenute a metà. All'Indian Wells Tennis Garden giunse in semifinale, raccogliendo vittorie di prestigio contro Grigor Dimitrov e Kei Nishikori. Si arrese soltanto a Roger Federer. Fu l'avvio di una stagione fantastica, culminata con la vittoria al Masters 1000 di Parigi Bercy e la qualificazione al Masters, dove per poco non avrebbe centrato la finale. Quest'anno, dopo un'esibizione benefica con Roger Federer a San Josè (in programma stanotte), si ripresenta da numero 10 ATP ma viene da un inizio di stagione disastroso. In due mesi ha vinto solo una partita e stanno per arrivare cambiali decisamente pesanti. “Adesso sento la stessa fiducia, sia fisica che mentale – ha detto – è in arrivo un periodo intenso di 6, 7, 8 settimane, ma mi sento molto bene”. Secondo Sock, le difficoltà di inizio stagione sono frutto del suo incredibile finale di 2017. La vittoria a Bercy ha prolungato la sua attività, permettendogli di tornare negli States appena prima del Giorno del Ringraziamento. Avrebbe dovuto fermarsi, ma aveva una serie di impegni a cui non poteva sottrarsi: un matrimonio, un evento di beneficenza e la sacrosanta necessità di trascorrere un po' di tempo con la famiglia. Ma il circuito ATP non aspetta nessuno. Per questo si è presentato in Australia senza una buona preparazione. Dopo il KO a Melbourne, ha ammesso di non essere fisicamente pronto. Consapevole delle difficoltà, si è concesso un ulteriore periodo di allenamento e preparazione. “L'ho fatto perché avrei potuto strutturare meglio la offseason – racconta – avrei potuto stare più tempo a casa, invece non l'ho fatto. Per questo, probabilmente, non ero pronto come avrei dovuto”. Brad Gilbert, coach-guru e oggi analista per ESPN, continua ad essere ottimista. A suo dire, basta vincere un match combattuto per cambiare volto a una stagione. A Sock è già successo nel 2016, quando ebbe una campagna disastrosa tra febbraio e marzo, salvo poi raggiungere la finale a Houston e ripartire daccapo, con tanto di vittorie contro diversi top-10.