IL CAPOLAVORO DI PETR PALA
C'erano (quasi) tutte, a Praga. Oltre alle componenti del team, in panchina c'era Lucie Safarova, prossima al ritiro (dirà addio dopo l'Australian Open), mentre in tribuna d'onore trovava posto Helena Sukova, premiata a inizio giornata (insieme alla Safarova) per la dedizione alla Fed Cup. Mancava solo Karolina Pliskova e, ripensando alle polemiche dell'anno scorso con la Strycova, è legittimo effettuare pensieri maliziosi. Resta il fatto che la nazionale ceca di Fed Cup è uno dei più grandi team nella storia della competizione. Vincere sei delle ultime otto edizioni è una grande impresa ed è doveroso tributare il giusto merito a Petr Pala, un uomo che ha saputo mettere d'accordo diverse donne dal carattere non semplice. Con il buon senso e la pacatezza ha quasi sempre raggiunto l'obiettivo principale di un capitano: ottenere la disponibilità delle migliori giocatrici. E allora abbiamo assistito, ancora una volta, al girotondo di abbracci a favore di telecamere e di pubblico, prima che il trofeo venisse consegnato nelle mani di Pala e di tutte le ragazze. Non è detto che sia finita qui: l'avventura ripartirà tra meno di tre mesi, sempre in casa, contro la Romania di (forse) Simona Halep. Non ci sarà Barbora Strycova, che dirà addio dopo una militanza di 16 stagioni. Era già in abito di gara, pronta a giocare nell'eventuale quarto singolare. Avrebbe giocato lei e avrebbe potuto dare il punto decisivo: sarebbe stato un finale da sogno, ma crediamo che sia stata ben contenta di evitare un match pieno di incognite, soprattutto emotive. La Repubblica Ceca riparte da Katerina Siniakova, 22enne dalla vaga somiglianza con la regina del country Taylor Swift, ottima doppista ma ancora un po' troppo emotiva. Avrebbe potuto chiudere il match con un paio d'ore d'anticipo, ma tant'è. Magari questo pomeriggio, con annessa gioia finale, servirà a forgiarla.
FED CUP – FINALE
Repubblica Ceca – Stati Uniti 3-0
Katerina Siniakova (CZE) b. Sofia Kenin (USA) 7-5 5-7 7-5