Riccardo Bisti
18 December 2016

Johanna Konta tra il dolore e la voglia di ripartire

Lo splendido 2016 di Johanna Konta è terminato con la scomparsa di Juan Coto, psicologo e consigliere personale. “Sento che è ancora importante in tutto quello che faccio”. Chiusa la collaborazione con il vecchio coach, sta provando con Wim Fissette. “Per ora va tutto bene, ma voglio essere coinvolta nel mio processo di sviluppo”.

Il 2016 è stato un anno speciale per Johanna Konta. La semifinale all'Australian Open ha dato il via a una stagione straordinaria, culminata con l'ingresso tra le top-10, prima britannica dopo oltre 30 anni. Ma è stato anche difficile, perché a novembre è scomparso Juan Coto, psicologo che le era stato molto vicino negli ultimi anni, al punto da essere definito come “consigliere personale”. Pochi giorni dopo, è arrivata la separazione consensuale con il coach Esteban Carril. In un'intervista con il Guardian, “Jo” ha fatto il punto della situazione, cercando di bilanciare la gioia per i successi sul campo e la sofferenza personale. E' un ottimo test per una giocatrice che ha sempre saputo gestire le emozioni con efficacia. Intanto ha scelto il nuovo allenatore: salvo sorprese, in Australia vedremo al suo fianco Wim Fissette, top-coach WTA, reduce da un periodo di prova con Sara Errani, che evidentemente non ha avuto seguito. Hanno lavorato al Centro Tecnico LTA di Roehampton, mentre lunedì prossimo si sposteranno ad Antibes per continuare la preparazione invernale presso la Mouratoglou Tennis Academy: dovrebbe essere un segnale del fatto che la prova possa diventare un incarico permanente, anche se la Konta è tra le giocatrici più corteggiate del tour, da diversi coach.

UNA BUONA PREPARAZIONE
“La prima cosa che ho tenuto in considerazione è stata la disponibilità – dice la Konta – poi, come per ogni giocatrice, il rapporto che si stabilisce con il coach. La chimica che si stabilisce sul campo da tennis. Devo dire che Wim è stato il primo allenatore con cui ho fatto un tentativo, ma le cose stanno andando bene. Non c'è niente di ufficiale, ma sto svolgendo una buona preparazione. Si sono integrati tutti molto bene e, se mi seguite su Instagram, vedrete che ho fatto anche un po' di attività extratennistiche come il free-climbing. Qualcuno ha apprezzato?”. Si tratta di un programma specifico per migliorare la parte atletica, peraltro già ottima, visto che da ragazzina era una promessa dell'atletica leggera. “In due parole, stiamo provando a migliorare la coordinazione, così il mio preparatore atletico ha studiato alcuni modi creativi per farlo, in modo che io potessi migliorarmi divertendomi". Pochi si aspettavano la separazione con Carril, ma la morte di Coto ha accelerato il processo, comunque avvenuto in modo molto amichevole. “A dire il vero è stata una separazione più improvvisa che graduale – racconta Johanna – ma non c'è stato nulla di traumatico. Abbiamo deciso di comune accordo e penso che guardare avanti sia la cosa migliore per entrambi. Sono sicuro che lo vedrò ancora in giro, il tennis è un piccolo mondo. Credo che adesso si stia godendo la famiglia, ha due figli”.

LAVORARE IN ARMONIA
Per la prima volta, ha parlato della scomparsa di Coto: “Continuerà ad aiutarmi sul piano personale. Fa ancora parte di tutto quello che faccio, anche nella mia carriera. Mi ha regalato tanti consigli e abitudini che ancora oggi sto provando a migliorare”. Le hanno fatto presente la giovane età di Fissette: classe 1980, ha “soltanto” 11 anni più di lei. “E' giovane ma frequenta il tour da un po' di tempo, non vedo l'ora di assorbire la sua esperienza. Ha allenato la Clijsters e alcune mie avversarie di oggi. Penso che ci vorrà ancora un po' di tempo per capire le esatte sensazioni di questa partnership”. I due non si conoscevano benissimo, pur essendosi incrociati in più occasioni. “Mi piace lavorare in armonia, mi piace essere coinvolta nel mio processo di sviluppo, ascoltare anche i miei input”. Insomma, una vera partnership tecnica e non un semplice rapporto coach-giocatrice. Dopo aver rifinito la preparazione da Mouratoglou, la sua stagione inizierà con i tornei di Shenzhen e Sydney, tappe di avvicinamento all'Australian Open. Dove la sua capacità di gestire la pressione sarà messa a dura prova, visti i tanti punti da difendere.

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