04 August 2015

Ivanisevic e il bacino aurifero rubato

Goran ripercorre i grandi nomi del tennis mondiale forgiati nel suo circolo di quartiere a Spalato... di FAUSTO SERAFINI

Ivanisevic e il bacino aurifero rubato

di Fausto Serafini

 

Incontriamo Goran Ivanisevic nell'accogliente Hotel Sol Garden Istra di Umago dove vengono ospitati tutti i giocatori dell'Atp World Tour 250. L'eclettico Goran, idolatrato dai suoi connazionali, ha un ventaglio d'incarichi nell'importante evento croato: opinionista sul daily news locale, linking leader dei professionisti, alla bisogna fine palleggiatore, uomo immagine per stampa e televisione, personagio indispensabile per la selfie mania.

 

Un uomo diverso dal “Cavallo Pazzo” fuori e dentro il campo dei tempi d'oro agonistici, oggi anche nel ruolo di testimone della fondazione “Help Children in Need”. Il parere che a noi interessa conoscere, dall'ex trionfatore di Wimbledon 2001 e numero due del mondo, lo fa ritornare con la memoria alla sua città natale: la dalmata Spalato e in particolare al quartiere cittadino di Firule dove si allenava.

 

Con lui ripercorriamo i grandi nomi del tennis mondiale, tutti forgiati nel modesto circolo del quartiere, il Tk Split. Pochi campi in terra, strutture essenziali, ragazzi con il sacro fuoco del tennis, seguiti da abili istruttori, votati al sacrificio. Apre la lista dei famosi Nikola Pilic giocatore n. 6 del mondo e primo capitano di Coppa Davis per due diverse nazioni Germania e Croazia, finalista nello Slam francese. Vincitore dell'Open di Francia, giocatore e capitano di Coppa Davis per tre anni é Zeliko Franulovic oggi apprezzato dirigente di eventi tennistici. Dalla stessa zona discende il clan degli Ancic dei coniugi Stipe e Nilda con i talentuosi figli Ivica e Sonia e soprattutto con Mario numero 7 Atp e vincitore di Davis a Bratislava a fianco di Ivan Ljubicic, oggi attivo come avvocato. In campo femminile con la stessa matrice di provenienza è da menzionare Jelena Kostanic ex 37 Wta.

 

Ivanisevic, avviato al tennis dal padre e poi passato alle valide cure degli allenatori del club di Firule, si rammarica che una fucina di campioni di livello planetario sia da tempo in stallo e ritiene che unicamente la passione dei tecnici del posto possa riaccendere la fiamma produttiva che genera campioni. In realtà la situazione attuale è piuttosto complicata, i circoli del quartiere sono aumentati, ma le racchette anche di livello nazionale scarseggiano, inoltre la situazione economica del famoso sodalizio è un po' ballerina. Forse solo una cordata dei famosi figli di Firule potrebbe aprire un altro ciclo, immettendo nuova linfa motivazionale a tecnici e dirigenti.

 

 

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