da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni - foto Getty Images
Italia batte Spagna 2-0. In una giornata degna del torneo di Amburgo, con vento, freddo e spettatori ben coperti in tribuna, Fabio Fognini e Andreas Seppi fanno il loro dovere e pure qualcosa in più, per avere ragione rispettivamente di Roberto Bautista Agut e Pablo Andujar. Il ligure chiude in due set ma soffre come già all'esordio con Sousa, di fronte a un rivale che lo aveva già impensierito seriamente a Miami. Sulla terra il divario tra i due dovrebbe essere maggiore, ma il numero 13 al mondo, dopo una partenza incoraggiante (2-0), si lascia rimontare dall'iberico che gioca in maniera così diversa dai suoi connazionali. “Mi sono un po' addormentato, non è stato un bel match”, dirà poi Fabio in conferenza stampa, ma alla serie di errori da una parte e dall'altra contribuiscono molto le condizioni meteo, non proprio ideali per giocare a tennis.
Così si va in altalena. Bautista Agut vola sul 5-3, arriva a due punti dal set ma lì si blocca e fa rientrare l'azzurro. Il quale, a sua volta, manca malamente due setpoint sul 6-5, per poi chiudere in un tie-break deciso da almeno tre errori gratuiti decisamente evitabili dello spagnolo. Nel secondo parziale sembra tutto più semplice, ma è solo un'illusione. Sia quando Fabio va 2-0 (poi ripreso sul 2-2), sia quando allunga di nuovo sul 5-2. Un break a 15 porta Bautista a servire per agganciare il rivale, ma il primo matchpoint per 'Fogna' è quello buono: finisce 7-6 6-4 e ora ci sarà Tsonga negli ottavi, con vista Federer. “Sarà un incontro duro – sottolinea l'azzurro – e pure molto delicato considerato che siamo così vicini in classifica. Proverò a fargli giocare molti rovesci, poi vedremo”.
Sul campo numero 2, Andreas Seppi porta a casa un incontro durissimo – 2 ore e 48 minuti – contro Pablo Andujar, che gli sta dietro di un solo posto nel ranking (36 contro 35). Sfata così il tabù secondo turno Andreas, ma ciò che più conta è aver sofferto e lottato anche quando la situazione pareva disperata, come sul 5-2 e 30-0 Spagna nel primo parziale. Da lì è partita la rimonta dell'altoatesino, che ha perso per 7-5 il secondo ma è stato in grado poi di fare la differenza al terzo. Il break decisivo al settimo game, con la coda velenosa di due palle per il 5-5 annullate poco prima di chiudere. "Raggiungere Fabio? - dice Andreas nel post match - Non ci penso perché non è quella la mia priorità. Lui sta giocando bene ma l'importante per entrambi è rimanere in alto, una rivalità tra numero 50 e 60 del mondo avrebbe poco senso. Il nuovo amore? Sì, mi aiuta. Ho trovato nuovi stimoli fuori dal campo e questo mi consente di rimanere rilassato, di godermi di più i momenti di pausa dal tennis".
Federer, intanto, impiega solo 7 minuti in più rispetto a Djokovic per approdare agli ottavi. Se il serbo aveva annientato Montanes in tre quarti d'ora, l'elvetico annichilisce Stepanek con un 6-1 6-2 che ha un solo momento delicato: sul 3-2 ci sono due palle break per il ceco, che però si ferma lì. Troppo in condizione Re Roger, che martella da fondo e conclude spesso al volo.
Sul Centrale gli risponde Nadal, che soffre solo nei primi cinque game con quel matto di Gabashvili. Il quale vola avanti per 3-1, si vede annullare una chance per il doppio break da una volèe bassa del numero 1 al mondo, e infine si arrende per 6-4 6-1 in un'ora e dodici minuti. Domani sul Centrale tornano i due azzurri, e se Fognini-Tsonga è un match possibile, non altrettanto si può dire per Seppi-Nadal. I precedenti (datati, gli ultimi sono del 2009) parlano di un 4-1 per il maiorchino, ma a dare qualche piccola speranza c'è quel successo di Rotterdam in tre set, nel 2008.