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Marco Caldara
13 December 2017

Il WTA lascia Stanford, ma (forse) non la California

Secondo le indiscrezioni raccolte dal sito web Inside Tennis, IMG dovrebbe presto ufficializzare un accordo che trasferirà il WTA di Stanford solamente di una trentina di chilometri, ripartendo (con uno sponsor di lusso) dal nuovissimo campus della San Jose State University. Sarebbe una grande notizia per la California.
Manca ancora l’ufficialità, ma sembrerebbe che gli appassionati di tennis della California possano stare tranquilli. La notizia della necessità di ricollocare lo storico Bank of the West Classic di Stanford, dovuta a un cambio nello statuto dell’Università che lo ospitava dal 1997 (che ha deciso di non accogliere più sponsorizzazioni di eventi all’interno del campus), aveva fatto riaffiorare gli spettri dei tanti tornei ATP e WTA californiani che si sono sgretolati di recente. Nel giro di soli otto anni sono passati da sei a due, col rischio di restare uno solo: il BNP Paribas Open di Indian Wells, diventato a tutti gli effetti il quinto Slam ma pur sempre uno. La notizia aveva scatenato la rabbia anche di alcune giocatrici, compresa CoCo Vandeweghe, che in California ci è cresciuta e ci abita, ed era parecchio infastidita dalla possibilità di veder sparire un altro torneo nel suo Paese. Tuttavia, fortunatamente stavolta dovrebbe esserci il lieto fine, e il torneo pare destinato a trasferirsi solo di una trentina di chilometri. Ad anticipare la notizia dell’addio alla (ormai) vecchia collocazione era stato il giornalista californiano Bill Simons, con un pezzo piuttosto critico sul suo sito web Inside Tennis, nel quale – in sintesi – accusava la Stanford University di aver calpestato una tradizione lunga oltre quarant’anni. Ed è stato lo stesso Simons, due giorni dopo, a pubblicare un’indiscrezione secondo cui il torneo è destinato a rimanere nel nord della California. Il cronista parla di “molteplici fonti” – ma senza entrare nel dettaglio di nessuna – secondo le quali l’appuntamento si sposterà di sole 22 miglia, trovando casa nel campus della San Jose State University. Un impianto nuovissimo denominato Spartan Tennis Complex, costato 1,2 milioni di dollari e inaugurato una dozzina di giorni fa, con dodici campi in cemento: sei all’aperto (che verrebbero utilizzati per il torneo) e altrettanti al coperto.
Sempre secondo le informazioni raccolte da Simons, il torneo conquistato nel 2017 da Madison Keys e in calendario dal 28 luglio al 5 agosto sarebbe pronto a ripartire anche con un nuovo sponsor che andrà a sostituire lo storico partner Bank of The West, che già lo scorso anno aveva ricevuto pressioni da BNP Paribas (titolare del gruppo bancario controllato) per dirottare il contributo economico verso il torneo di Indian Wells. Si tratterebbe di una maxi compagnia con sede negli Emirati Arabi e un patrimonio stimato intorno ai 100 miliardi di dollari. Era scontato che in qualche modo un colosso come IMG avrebbe messo una pezza alla situazione, ma per loro California o meno faceva poca differenza, l’importante è il business, tanto che avevano già sondato delle possibilità anche in Georgia e North Carolina. Dopo aver smarrito uno via l’altro gli appuntamenti ATP e WTA di Carson, Los Angeles, San Josè e San Diego, perderne un altro sarebbe stata un’autentica mazzata, invece quello di Stanford è destinato a rimanere in California. Una possibilità importante anche dal punto di vista storico, perché garantirebbe continuità al più antico torneo del mondo fra quelli aperti solamente alle donne. È vero che ha già cambiato tre sedi, dato che è nato a San Francisco nel 1971, poi si è trasferito a Oakland dal 1979 al 1996 e quindi è virato alla Stanford University negli ultimi vent’anni, ma non è mai uscito dalla California. E se tutto andrà come deve andare non lo farà nemmeno nel 2018. Inside Tennis precisa che non c’è ancora nulla di firmato, ma nel giro di una decina di giorni dovrebbe arrivare un annuncio ufficiale da parte degli organizzatori.
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