MENTORE DEL FRATELLO
"Quello contro Nole è stato il mio più grande successo in una singola partita. Fu memorabile. Rimontare due set di svantaggio a Djokovic, in uno Slam: non era mai successo prima e non sarebbe successo dopo. Ogni volta che Nole vince i primi due set ma poi perde il terzo, tutti ricordano quella partita come nota statistica”. Nel suo percorso batté anche David Ferrer, prima di trovare il miglior giocatore di sempre sulla terra battuta: Rafael Nadal. “Non lo dimenticherò mai, tra l'altro ho anche avuto setpoint nel terzo set”. Ci sono state delle difficoltà, anche a livello di vita privata. Per esempio, c'è stato il matrimonio con la collega Iveta Benesova, terminato malissimo. E poi gli infortuni. Tuttavia è ancora in pista e ha intenzione di rimanerci, almeno in doppio. “Avrei potuto fare qualcosa di più – prosegue – se io e il mio principale compagno Philipp Petzschner non ci fossimo infortunati, avremmo ottenuto più che due qualificazioni al Masters”. Oltre a giocare, continuerà a seguire il fratello minore Gerald, ottimo tennista, mancino come lui, reduce da due brutti infortuni. “È una sensazione speciale, la possono vivere in pochi – dice – abbiamo vinto anche un Challenger insieme, quando lui aveva 18 anni. Ho provato a dargli il miglior esempio possibile. Quando lui è in campo, lo sento molto”. Questa vocazione gli tornerà utile in futuro, poiché ha deciso di restare nell'ambiente nel tennis. “Vorrei condividere la mia esperienza con giovani promesse, o magari fare il coach. Sarebbe un peccato non utilizzarla”. Ne avrà bisogno mercoledì sera, per mettere in difficoltà un giocatore forte e motivato (si sta giocando l'accesso al Masters) come Kevin Anderson. Comunque vada, sarà un bello scenario per chiudere le carriera. Nella speranza che possa durare ancora qualche giorno.