Da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni - foto Getty Images
Dopo i palazzetti, dopo il cemento, ecco Monte-Carlo. Terra battuta, primavera. E poco importa che la domenica d'esordio del main draw sia bagnata dalla pioggia. A portare il sole ci pensa il talento di due che non si dovrebbero affrontare al primo turno: Alexandr Dolgopolov ed Ernests Gulbis. Uno più fenomeno dell'altro, nel creare ma pure nel distruggere. Il loro match non è entusiasmante perché si risolve in scambi troppo brevi, ma qualche lampo di genio non manca. Quasi solo da una parte, però: 'Dolgo' si conferma in ottima condizione, come dimostrano i risultati degli ultimi due mesi, vince 6-2 6-4 e si candida a 'mina vagante' della settimana monegasca. L'ucraino è una concreta risposta a quanti si disperano pensando al tennis che verrà dopo i Federer e i Nadal. Stando a quello che si vede nei suoi match, non ci sarà di che annoiarsi.
Tutto questo in attesa dei big. Parola che per noi significa un solo nome: Fabio Fognini. Senza nulla togliere ad Andreas Seppi, che avrà una buona chance al primo turno contro l'incostante Youzhny, è il ligure la star del momento in casa Italia. Prima il portoghese Joao Sousa, poi il vincente tra Bautista Agut e Pospisil, quindi forse Tsonga. Tre turni accessibili per Fabio, che potrebbe arrivare a un quarto con Roger Federer. Non male, come prospettiva. Una partita affascinante, una partita possibile, un anticipo della semifinale Davis. Ma ora è meglio non pensarci troppo, ché la strada per arrivarci è ancora lunga e complicata. Il terzo azzurro è Simone Bolelli, che ha strappato una wild card per il main draw abbastanza inaspettatamente. Il tedesco Kohlschreiber è osso duro, durissimo, ma il bolognese ci crede ancora e chissà che un grande palcoscenico come questo non possa aiutarlo a tirar fuori gli artigli.
Dalle qualificazioni, invece, solo un paio di speranze evaporate sul più bello. Del resto il tempo passa per tutti, e il duo Volandri-Starace non fa eccezione. Hanno dato tanto al tennis italiano negli anni scorsi, il livornese e il campano. Ma ora stanno in seconda fila e la fatica è una compagna difficile da sopportare per chi ha macinato tanti chilometri sul rosso. Così Filippo (con Davide Sanguinetti, accanto a coach Fanucci, a sostenerlo in tribuna) cede 6-0 6-2 a un eccellente Gabashvili, mentre Potito si arrende al terzo, dopo aver lottato, contro gli attacchi e i ricami di Llodra.
Il tabellone appare piuttosto equilibrato. Per Nadal ci sarebbe Ferrer nei quarti, ma pure Djokovic non ha di fronte una passeggiata, con Benoit Paire al secondo turno e la presenza di Thomas Berdych in quella sezione. Per loro, per i primi otto, c'è tempo. Da domani si entra nel vivo. Cominciamo a capire chi sono i candidati a fare i guastafeste nella stagione sul rosso. Entro Pasqua, sapremo pure chi parte in pole nel cammino che porta al trono di Parigi.