Le sua lacrime hanno fatto impressione e tenerezza. Impressione perché sgorgate dagli occhi di un fisico possente, tenerezza perché esprimevano i pensieri di Kiki Bertens negli ultimi due mesi. Giocava benino, ma non vinceva mai. Aveva vissuto un maggio straordinario ed era tra le più accreditate in vista del Roland Garros. Il fallimento parigino, tuttavia, ha dato il là a una campagna erbivora disastrosa. Soltanto sconfitte. Per questo, il titolo al WTA di Gstaad vale oro, perché restituisce fiducia a una ragazza dall'emotività profonda, a volte fragile. Qualche lacrima è scesa persino durante la finale contro Anett Kontaveit, vinta 6-4 3-6 6-1. Risultato degno di nota, perché l'estone è in gran forma. “Non so perché ho pianto, mi è venuto da farlo anche durante il match – ha detto la Bertens – forse perché non sapevo cosa fare per vincere, ma anche per quanto vissuto durante la stagione sull'erba. Avevo giocato buoni match, ma ero stata sfortunata. Nel tennis vorresti sempre vincere, e quando non ci riesci ti vengono un sacco di dubbi”. Il derby olandese in panchina è andato a Raemon Sluiter, coach della Bertens, mentre all'angolo della Kontaveit siede Glenn Schaap. E' stato Sluiter a spingere affinché Kiki si presentasse in anticipo a Gstaad, addirittura venerdì scorso. Voleva farla allenare un po' di più, prendere confidenza con le montagne svizzere, laddove la palla schizza un po' più veloce. “Per questo, ho dovuto saltare il matrimonio della mia amica Yanina Wickmayer. Ma adesso sono contenta di aver intascato questo titolo” ha detto la Bertens, sempre più grata a Sluiter, ex n. 46 ATP, noto per essere un “quadrumane” (tirava sia dritto che rovescio a due mani). “Mi ha permesso di essere più rilassata. Capita spesso di stressarsi durante un match importante, ma devi anche saperti godere certi momenti. Come ci si arriva? Tutto parte da fuori dal campo: vivo più tranquilla, ho capito che se ho provato a fare del mio meglio è stata comunque una buona giornata. Non puoi giocare sempre alla grande, però puoi dare sempre il 100%”.