OMESSA DENUNCIA
L'argentino non avrebbe accettato le proposte di corruzione, ma in questi casi vige l'obbligo di denuncia. Inoltre, si sarebbe reso protagonista di una violazione “tecnica”. In due parole, quando la TIU gli ha chiesto di consegnare il suo telefonino, lo ha trovato privo di dati, riportato alle condizioni di fabbrica. Tuttavia, è stato riconosciuto che l'operazione di reset non è stata fatta con intenzioni dolose. A pronunciare la sentenza è stata Jane Mulcahy: la sospensione è scattata mercoledì 13 giugno e scadrà il prossimo 12 agosto. Attualmente Coria è numero 301 ATP e aveva fatto parlare di sé qualche settimana fa, quando ha vinto il suo primo match nel circuito ATP al torneo di Lione (guarda caso, battendo proprio Kicker). Una volta informato della colpevolezza, ha continuato a giocare e ha raccolto due sconfitte: a Reggio Emilia contro il nostro Marco Bortolotti, poi al Challenger di Poznan (si è ritirato dopo aver perso il primo set contro Christian Lindell). Nel luglio 2015, Coria è stato avvicinato con la richiesta di perdere un set in un match a Sassuolo, in cambio di denaro. Come se non bastasse, il mese successivo gli è stato chiesto di perdere alcuni match nel corso della stagione. Lui ha rifiutato, ma è stato zitto: per paura di ritorsioni, sembra. L'udienza si è tenuta lo scorso 22 marzo: ci sono dunque voluti circa tre mesi per arrivare a giudizio. Sempre in quei giorni si è tenuta l'udienza Kicker, i cui contorni sono decisamente più complessi. Detto questo, la sentenza dovrebbe comunque arrivare a breve.