Marco Caldara
09 March 2018

Il bel ritorno delle mamme: Serena e Vika

L'8 marzo del BNP Paribas Open ha segnato il ritorno nel circuito WTA di Williams e Azarenka, entrambe a segno. Serena batte la Diyas, ma dovrà crescere ancora, mentre "Vika" sembra in gran forma con la Watson. Peccato che la battaglia legale che la tiene ferma in California sia ancora lontana dalla conclusione. "Una storia degna di un film: non auguro a nessuno di passare qualcosa di simile".
Non capita tutti i giorni di ritrovare in un colpo solo due ex numero uno del mondo. L’8 marzo del BNP Paribas Open di Indian Wells ha sancito il ritorno nel circuito WTA di due delle sue donne d’acciaio, Serena Williams e Victoria Azarenka, rispettivamente a 404 giorni e 244 giorni dalla loro ultima apparizione. Si sono aiutate a vicenda nel periodo lontano dai campi, con la bielorussa che ha dato consigli sulla maternità a Serena e la statunitense che ha ricambiato con tanti incoraggiamenti a “Vika”, nella situazione molto delicata che sta attraversando a livello privato, e sono tornate in campo insieme, una dopo l’altra. Vincendo e destando nel complesso una buona impressione. Serena l’ha spuntata per 7-5 6-3 contro la kazaka Zarina Diyas, ritrovando quella vittoria che le mancava dalla finale dell’Australian Open 2017, vinto incinta della piccola Alexis Olympia. Non ha emozionato, ma dopo mesi e mesi fuori dal campo, i problemi post-parto e pure l’ansia pre-match, aver conquistato il secondo turno contro Kiki Bertens è già una bella notizia. La statunitense ha ammesso di aver quasi pianto prima di scendere in campo, a causa di un mix fra la tensione del ritorno nel Tour e quei sentimenti strani che le rievoca un torneo particolare come Indian Wells, boicottato per 14 anni a causa degli episodi di razzismo dell’edizione 2001, digeriti solamente col ritorno del 2015.
“NIENTE STRESS, NIENTE PRESSIONI”
Qualche difficoltà c'è stata nel secondo set, quando il servizio (sicuramente il colpo più in palla) ha iniziato a tremare e per due volte miss 23 Slam ha restituito un break di vantaggio, ma poi è filato tutto liscio. “Alcuni errori – ha detto – hanno sorpreso anche me, ma per questo torneo ho deciso di non pormi alcuna aspettativa. Non voglio stress, non voglio pensieri, ed è una delle prime volte che riesco davvero ad affrontare così una partita di tennis. Sapevo che dopo tutto questo tempo non sarei stata nelle condizioni che punto a ritrovare, ma per tornare a certi livelli serve tempo. Comunque in campo mi sono sentita bene e voglio continuare così, senza nulla da perdere”. Contro un’avversaria come Kiki Bertens a Serena servirà qualcosa in più, ma la bella notizia è che la 36enne di Saginaw si trova comunque in uno stato di forma ben diverso rispetto a quanto emerso nelle sue ultime apparizioni, fra Abu Dhabi, la Fed Cup e il Tie Break Tens. Il suo rendimento aveva preoccupato un po’ i suoi tifosi, ma come al solito non appena arriva il momento di fare sul serio lei sa come farsi trovare pronta. La rincorsa al suo numero uno è ripartita ufficialmente, e andrà avanti ancora un po’. Fino a quando? Lo deciderà in futuro. “Smetterò – ha detto – quando mi sveglierò al mattino e mi accorgerò che giocare a tennis non sarà più la cosa che preferisco al mondo. Per il momento non è ancora così”. Per fortuna.
"UNA STORIA DEGNA DI HOLLYWOOD"
Se Serena si è meritata un buon 6,5 in pagella, “Vika” Azarenka festeggia il suo ritorno nel circuito con un bell’8, guadagnato nell’ottimo match giocato contro Heather Watson, sconfitta per 6-4 6-2. La britannica era stata l’ultima avversaria battuta, otto mesi fa nel breve “comeback” sull’erba, ed ora è diventata la prima di quello che, si spera, possa diventare il primo torneo della sua nuova carriera. Per il momento, tuttavia, resta solo una speranza, visto che nel suo caso il problema non è la condizione, quanto lasciare la California nel pieno della battaglia legale per la custodia del figlio Leo. La bielorussa ha chiesto numerose wild card, ma poi le ha declinate tutte e ha finito per tornare nell’unico torneo che le permette di rimanere nello stato, ed è la prima a non conoscere il suo futuro. In conferenza stampa ha preferito non entrare nei dettagli della disputa legale con l’ex fidanzato Billy McKeague, ma qualcosa è venuto fuori comunque. “Un giorno – ha detto – scriverò un libro su ciò che mi sta succedendo, perché è una storia degna di Hollywood, ma per ora preferisco tenere privati i dettagli. Non auguro a nessuno ciò che ho dovuto superare. Certi giorni ho fatto fatica persino ad alzarmi dal letto, ad accettare la situazione. È ancora molto complicata, il che rende difficile concentrarsi solo sul tennis. Essendo mamma non potrò più esserlo come una volta, ma avere anche delle questioni extra non necessarie rende il tutto ancora più difficile. Ma non voglio parlare di tempo perso. Non è qualcosa di divertente, ma fa parte della vita. Ho ancora 28 anni e di recente ci sono dei numero del mondo di più di 30 anni, quindi l’età non è un problema. Sono ancora giovane”.
IN CAMPO NON È CAMBIATA
Pur senza parlare della faccenda legale, la Azarenka ha fatto intendere che la soluzione è ancora distante, anche se ha espresso l’intenzione di giocare anche il Mandatory di Miami, dove nel 2016 completò la splendida doppietta con Indian Wells, ultimo risultato di spessore della sua carriera. Sarebbe un bene, visto che in campo è andata alla grande. Qualche ruggine si è vista, come quando nel primo set si è fatta rimontare da 5-1 e servizio a 5-4, perdendo a zero due turni di battuta, ma poi ha alzato di nuovo il livello e ha mostrato di non aver perso gli artigli dei tempi migliori. Sul 4-2 del secondo set ha vinto un settimo game da 30 punti, 18 minuti e ben sette palle-break salvate, confermando di aver tanta voglia di lottare. “Sono onorata di essere di nuovo qui – ha detto –, e anche se la situazione mi è familiare, dall’ultima volta è passato un po' di tempo. La parte più difficile, oggi, è stata abbassare le mie aspettative per questo match, e provare ad andare in campo solo per godermi il momento. Ho cercato di non badare troppo a ciò che non mi riusciva, per evitare di mettermi pressioni. Ci sono stati dei momenti in cui ho giocato bene e altri in cui avrei potuto fare molto meglio: ero troppo tesa e giocavo troppo corto. Ma sono cose che quando non giochi da parecchio tempo possono capitare. Non sai bene cosa fare al momento giusto, ed è qualcosa che devo ritrovare. Ma solo una settimana fa non ero sicura di venire qui, quindi non posso che essere felice di aver ritrovato la vittoria”. Sabato per lei ci sarà Sloane Stephens, la campionessa dell’ultimo Us Open, che però dal titolo a Flushing Meadows ha vinto solo 2 partite su 11. Si può fare.

WTA PREMIER MANDATORY INDIAN WELLS - Primo turno
Serena Williams (USA) b. Zarina Diyas (KAZ) 7-5 6-3
Victoria Azarenka (BLR) b. Heather Watson (GBR) 6-4 6-2
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