
Il piano studiato con papà Sergio, coadiuvato nella trasferta asiatica dallo sparring partner Federico Ottolini (buon seconda categoria con qualche punto ATP nella stagione 2013), è stato chiaro dall’inizio: aggredire ogni palla, per non permettere alla Wozniacki di trovare ritmo e di allungare gli scambi, ciò che sa fare meglio. Una ricetta tipica del tennis di Camila, ma che non sempre funziona. Stavolta invece l’ha fatto alla perfezione, come testimoniato dal facile 6-2 del primo set: ogni volta che la danese non serviva la prima di servizio il punto finiva in fretta nelle mani di Camila, brava a concedere poco nei suoi turni di battuta e a non badare troppo al nome di chi stava dall’altra parte della rete. In quel modo si è meritata il primo 50% di un successo che poi è andata a prendersi nel terzo set, di tennis ma anche di testa, visto che il 2-6 del secondo è stato parecchio bugiardo. Camila ha avuto una palla-break in apertura, poi altre cinque per il 2-1 e servizio che poteva ammazzare la partita, quindi altre tre (consecutive) per riaprire il set sul 2-4, dopo che la reazione della danese l’aveva costretta a inseguire per la prima volta dall’inizio della partita. Ma le ha mancate tutte, complessivamente nove, e si è trovata al terzo set, contro una Wozniacki ben più pericolosa rispetto a quella del primo set. Per vincere gli scambi serviva qualcosa in più rispetto a prima, gli errori della danese erano di meno e nel set decisivo è stata lei a tentare la fuga. Si è portata sul 2-0 30-0, ma quando il parziale di 7 game a 1 aveva tutta l’aria della mazzata decisiva, la partita è cambiata un’altra volta.

Camila ha ripreso di colpo a giocare bene, è rientrata nel set e ha alzato il livello del suo tennis, dimostrando di poter mettere all’angolo anche la miglior versione della Wozniacki. L’ha dimostrato lo splendido game sul 3-3, decisivo. Ha forzato la danese a commettere un paio di errori, si è presa una palla-break e un diritto steccato dell’avversaria le ha dato la possibilità di tornare a comandare come nel primo set. Una chance che non si è lasciata sfuggire: ha tenuto entrambi i successivi turni di battuta e in 2 ore e 3 minuti di gioco ha firmato la sua nona vittoria in carriera contro una top-10. Tante, per una che ha messo solamente una volta piede fra le prime 30 del mondo. A confermare la qualità della sua partita ci sono i numeri a fine match: 45 vincenti a fronte di appena 29 errori gratuiti, e soprattutto due soli doppi falli. Vuol dire che il servizio non è mai andato in panne, togliendole una preoccupazione e permettendole di concentrarsi su altri aspetti del gioco, suo e dell’avversaria, per raccogliere uno dei successi più importanti della stagione. Battuta una ex numero 1 del mondo, domani sulla strada di Camila ce ne sarà un’altra, Victoria Azarenka, promossa con un ottimo successo su Ashleigh Barty. “Cercherò di concentrarmi sul mio gioco, come sempre, e spero di continuare a giocare così, con molta continuità”, ha detto Camila nella breve intervista post-match. In palio quella che sarebbe la sua terza semifinale in carriera in un Premier.
WTA PREMIER TOKYO – Secondo turno
Camila Giorgi (ITA) b. Caroline Wozniacki (DAN) 6-2 2-6 6-4
