Arriva da San Pietroburgo la prima vittoria ATP sul cemento di Marco Cecchinato, che supera lo slovacco Lukas Lacko in un match rocambolesco, conquistando i quarti di finale. Eliminato invece Matteo Berrettini: il romano trascina al terzo Denis Shapovalov, ma poi resta senza benzina e non raccoglie più neanche un gioco.L’attesa è stata lunga, ma finalmente Marco Cecchinato ha sfatato il tabù cemento. Per ritenerlo un giocatore competitivo anche lontano dalla terra battuta di strada dovrà farne ancora parecchia, ma intanto non si potrà più dire che sul duro è ancora a caccia del primo successo a livello ATP. Merito dell’esordio vincente a San Pietroburgo, dove l’Italia aspettava Fognini (finalista nel 2017, ma battuto ieri da Klizan) e invece ha ritrovato il venticinquenne palermitano, a secco di vittorie da quasi due mesi. Partito direttamente dal secondo turno grazie al bye riservato alla terza testa di serie, Cecchinato l’ha spuntata per 7-5 7-6 contro Lukas Lacko, in un match rocambolesco che ha visto i due giocatori scambiarsi in continuazione la leadership, ma ha premiato la capacità dell’azzurro di giocare meglio i pochi punti veramente decisivi. Dopotutto, il suo tennis ha armi che possono funzionare anche sul duro: se riesce a servire come si deve (e lo sa fare) può comandare il gioco col diritto, e tutto diventa più facile. L’ha fatto a fasi alterne, ma ci è riuscito bene quando la situazione l’ha richiesto. Come nel primo set, quando da 3-5 ha ribaltato la situazione vincendo quattro game di fila, e poi ancora nel secondo, quando si è lasciato riprendere malgrado un vantaggio di 4-1, ma ha stretto i denti nel finale, aiutato da un Lacko totalmente sprovvisto di killer instinct. Lo slovacco, numero 77 ATP, ha combinato un disastro nel tie-break: dal 6-1 in suo favore ha perso completamente il controllo del diritto, ed errore dopo errore ha prima ridato fiducia a un Cecchinato che pensava già al terzo set, e poi si è fatto riagguantare e superare, senza un vero perché.BERRETTINI CEDE A SHAPOVALOV
Venerdì, nei quarti, per Cecchinato ci sarà uno fra Roberto Bautista-Agut e Mikhail Youzhny, che ha scelto proprio il torneo di San Pietroburgo per dare il suo addio al tennis giocato. Niente quarti di finale, invece, per Matteo Berrettini, che dopo il bel successo di martedì contro Guillermo Garcia-Lopez ha giocato un buon match contro Denis Shapovalov, ma è stato costretto ad arrendersi per 7-6 4-6 6-0. Quel che emerge è che la differenza fra il nostro miglior giovane e uno dei big della Next Gen c’è ma non è così ampia: per due set hanno battagliato alla pari, punto su punto, con Shapovalov bravo a vincere per 8-6 un tie-break in cui il primo ad arrivare a set-point è stato l’azzurro. Ma il canadese (al servizio) si è difeso alla grande e ha vinto tre punti di fila, giocando l’ultimo alla perfezione, con Berrettini costretto ad arrendersi al suo pressing. Nel secondo, invece, il migliore è stato Matteo: nel settimo game ha dovuto annullare un paio di palle-break, ma si è aiutato col servizio, e sul 5-4 ha trovato un break persino insperato per come stavano andando le cose. Il laziale ha indovinato un gran passante da lontanissimo, Shapovalov gli ha regalato due punti di fila col diritto e di colpo si è trovato al terzo set, grazie alla capacità di Berrettini – già vista al primo turno – di farsi trovare prontissimo sulla prima palla-break a sua disposizione. Tuttavia, è rimasta anche l’ultima, perché in avvio di terzo il laziale ha ceduto per la prima volta il servizio e ha perso rapidamente il contatto col rivale. Una volta presa fiducia, Shapovalov ha mostrato perché diventerà uno dei big del tennis del futuro, dominando le fasi finali di una partita che per Berrettini ha comunque il segno “+”. Come del resto la gran parte di quelle giocate in tutto il 2018.
ATP 250 SAN PIETROBURGO – Secondo turno
Marco Cecchinato (ITA) b. Lukas Lacko (SVK) 7-5 7-6
Denis Shapovalov (CAN) b. Matteo Berrettini (ITA) 7-6 4-6 6-0
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