dalla nostra inviata a Londra Roberta Lamagni – foto Ray Giubilo L’azzurro era partito carico, attento, insolitamente deciso. Ribatteva gli schiaffi del russo con più vigore, rispondeva reattivo alle sassate di servizio scagliate a oltre 135 miglia orarie (più di 215 Km/h). Più Marat spingeva, più Andreas alzava il livello, in un continuo succedersi di scambi rapidissimi a filo rete, in versione video game. Ci ha provato, l’allievo di Max Sartori, sfoderando una sicurezza su colpi al volo e variazioni per lui singolare. 67 63 67 64 recita lo score finale: “Purtroppo quei due tie-break hanno deciso l’incontro. Li ho persi entrambi, ultimamente mi capita spesso – ha ammesso l’altoatesino – credo comunque di aver giocato un match alla pari, mi sentivo bene e ho dato tutto, sono piuttosto soddisfatto”. In conferenza stampa non si è scomposto, ha ascoltato le altrui interpretazioni e gentilmente risposto, ma non sempre in accordo. Non è parso infatti convinto di avere perso un’occasione, come qualcuno avrebbe voluto suggerirgli. A parole non lo esprime, ma i suoi occhi dicono che di questi incontri, in futuro, gliene capiteranno molti altri. Il gioco mostrato denota livello e maturità da campione, forse privo della dovuta continuità, ma niente che lo renda inferiore al Marat mattatore del rampante Nole. Si riparte dunque da qui, da un best ranking in arrivo e da altri gradini da scalare. Nella stessa giornata, sul campo che ha visto cadere gli ultimi due italiani in gara, dice addio a Church road – e probabilmente anche al primato da numero uno – Ana Ivanovic, sconfitta in due facili set dalla cinese Zheng. Dopo l’eliminazione di Ivanovic e Sharapova la corsa al titolo sembrerebbe ormai un affare di famiglia. Rimane solo da stabilire a quale delle Williams spetterà l’onore. In programma oggi gli ultimi incontri di terzo turno. Tra i match più interessanti si segnalano Haas-Murray, Kiefer-Nadal (Centre court) e Stepanek-Youzhny (campo n.2). | ||
Wimbledon 2008 – Anche Seppi e Bolelli fuori
dalla nostra inviata a Londra Roberta
Lamagni – foto Ray Giubilo
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i suoi alti e bassi

