dal nostro inviato a New York Gabriele Riva – foto Ray Giubilo Anche Fabio Fognini esce di scena. Lo fa in un match lungo più di tre ore e cinque set. Prende il break fatale sul quattro pari del parziale decisivo, tutto in favore dell’americano Wayne Odesnik. Una partita caotica, altalenante e tutta su e giù per il ligure. Che ha anche preso un warning per lancio di racchetta e un penality point sempre per lo stesso motivo. “Sono un ragazzo così – ha confessato Fabio – non mi so tenere dentro nessuna emozione, la devo esprimere in qualche modo: oggi ero deluso dal modo in cui l’arbitro ha condotto tutta la gara”. Motivazione ufficiale anche per la mancata stretta di mano finale con l’uomo sul seggiolone. Per guardare in casa non-nostra ma del numero 1 del mondo, la casa degli spagnoli, c’è stato l’esordio della prima testa di serie numero 1 in uno Slam che non rispondesse al nome di Roger Federer dal 2004 a questa parte. Rafael Nadal ha vinto il suo match d’esordio contro il tedesco Phau. Ha vinto ma non convinto l’iberico, che d’altronde aveva iniziato un po’ così e così anche la scalata all’Oro olimpico. Ha avuto bisogno di due tie-break, nel primo e nel terzo set. Ha sbagliato qualcosa di troppo, forse ha pagato quella pressione che solo il primo della lista sente, quella aurea di uomo da battere che ti circonda quando sei lassù e che magari ti fa pesare un po’ di più la racchetta, come un bel piombino piazzato nel cuore dell’attrezzo. "Ma l’obiettivo per me non cambia, resta lo stesso di sempre: vincere!". | ||
Us Open 2008 – Fuori Bolelli e Fognini, avanti la “Schiavo”
dal nostro inviato a New York Gabriele
Riva – foto Ray GiubiloAveva
cominciato prendendo a pallate il suo avversario Simone Bolelli