Roland Garros, Sonego ancora sconfitto agli ottavi: Khachanov passa in quattro set

Vistoso il calo di rendimento dell'azzurro, che nel primo set era invece riuscito ad imporre il suo gioco; pesa nel risultato finale anche l'andamento del tie-break del terzo set

Foto Brigitte Grassotti

Si interrompe agli ottavi di finale l'avventura di Lorenzo Sonego al Roland Garros. Rimandato ancora, dunque, l'appuntamento con il primo quarto di finale Slam del piemontese, che così come nel 2020 a Parigi, quando fu sconfitto da Diego Schwartzman, e così come a Wimbledon 2021, quando si arrese invece a Roger Federer, esce di scena agli ottavi.

Nel match che ha aperto il programma sul Suzanne Lenglen, il numero 48 del mondo ha ceduto il passo a Karen Khachanov con lo score di 1-6 6-4 7-6(7) 6-1 dopo 3 ore e 29 minuti di gioco.

Era iniziata però nel migliore dei modi la partita di Sonego, che nel primo set era subito riuscito a portarsi avanti di due break per salire sul 3-0 pesante; il break del settimo gioco aveva poi chiuso il primo parziale. I primi problemi al servizio dell'azzurro sono arrivati nel terzo gioco del secondo set, poi le occasioni non sfruttate nel quarto gioco da Sonego che hanno decisamente cambiato l'inerzia partita. Dopo essersi salvato, Khachanov è infatti riuscito a strappare per la prima volta la battuta all'azzurro e poi mantenuto il vantaggio per pareggiare il conto dei set. Equilibrio nel terzo set, dove Sonego ha subito risposto al break del russo trovando un gran game in risposta per portare il risultato sul 5-5. È stato dunque il tie-break a decidere le sorti della terza frazione. Partito alla grande Sonego era riuscito a salire sul 4-0, prima di subire un recupero fino al 4-4; il piemontese si è poi procurato un set point, ben annullato dalla prima del russo, che ha poi sfruttato il doppio fallo dell'avversario per conquistare il terzo set. Senza storia invece il quarto parziale: Khachanov ha chiuso la partita e conquistato il suo secondo quarto di finale a Parigi, dove affronterà Novak Djokovic o Juan Pablo Varillas.

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