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Matteo Berrettini: “La sconfitta fa male, ma sono fiero di quello che ho fatto”

Il tennista romano non nasconde la sua delusione, ma rivela di essere molto soddisfatto della settimana che si è appena conclusa

Foto Mateo Villalba

Ieri è andata in scena la prima finale Masters 1000 in carriera per Matteo Berrettini sul palcoscenico della Caja Magica di Madrid. Il risultato non è stato quello sperato, dal momento che ad alzare il trofeo è stato il numero 6 ATP Alexander Zverev, il quale ha vinto per 6-7 6-4 6-3.

Ho vissuto una settimana assolutamente fantasticadichiara Matteo a fine match – e giocare una finale di questo tipo ti regala sempre una miriade di emozioni incredibili: purtroppo oggi è stata la giornata di Sascha, che ha avuto il merito di non farmi esprimere al meglio, soprattutto nei momenti importanti. Lui veniva da due vittorie senza perdere set contro Rafael Nadal e Dominic Thiem, perciò essere riuscito a tenerlo in campo per oltre due ore e mezza è qualcosa che mi reca grande soddisfazione. Io a tratti non ho giocato al top, ma credo che Zverev abbia avuto grandissimi meriti, non permettendomi di esprimere il mio miglior tennis”.

“La vittoria a Belgrado – racconta il tennista italiano – mi ha dato sicuramente grande fiducia, ma, quando sei nella top ten, il tuo obiettivo principale è quello di giocare e vincere finali in tornei di questo livello. Oggi soffro un po’, ma spero che questa finale non sia l’ultima, perché lavoro sodo ogni giorno e i miglioramenti penso si vedano: negli ultimi mesi ho lavorato molto sul rovescio e sulla risposta, che erano i miei principali punti deboli. Sono soddisfatto del risultato raggiunto, ma sento che c’è qualcosa in cui posso ancora migliorare e questo mi dà grande fiducia guardando al futuro”.

Dopo un dritto abbastanza comodo tirato sul nastro, Berrettini ha guardato molto nervoso il suo angolo, dove siede Vincenzo Santopadre: “Gli ho detto che, se avessi perso il match per colpa del dritto, avrei spaccato tutto, anche se queste, ovviamente, sono solo frasi che si dicono in campo sul momento. Il dritto è sicuramente il mio colpo migliore, ma è un fondamentale col quale mi assumo anche tanti rischi. Peccato per come sia andata, ma complimenti a Sascha per la vittoria”.

Infine, qualche parola sul torneo di casa che sta per iniziare: “Come ho sempre detto, gli Internazionali di Roma sono il mio torneo preferito: lì sono nato e cresciuto, quindi sono legatissimo alla città. – spiega Matteo – Spero di poter giocare il primo turno il più tardi possibile e so che dagli ottavi ci sarà la presenza del pubblico, perciò il mio obiettivo minimo è quello di arrivare al giovedì per poter sentire la gente gridare il mio nome”.

Insomma, la conferenza post gara ci regala un Matteo Berrettini molto lucido che guarda ai prossimi appuntamenti con grande fiducia: speriamo di poter apprezzare il suo miglior tennis a lungo in questo, fin qui straordinario, 2021.

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