Lo sport, il tennis e la vita di tutti i giorni si fermano. Trovare soluzioni, mantenersi in forma e combattere la noia da questa quarantena forzata però non è impossibile, anzi. "I lavori a circuito sono perfetti", ci anticipa Marco Panichi, preparatore atletico di Novak Djokovic. Il numero uno al mondo è al lavoro e non vede l'ora di tornare a competere. Marco ci racconta l'inaspettata preparazione a cui Nole è sottoposto, tra alimentazione generale e difficoltà in un momento del genere. Ovviare la corsa all'aperto si può, il messaggio è forte e chiaro: "Stringiamo i denti, facciamo gli esercizi a casa e aspettiamo tempi migliori per sfogarci all'aperto".
Come non partire da Djokovic. Come sta vivendo questo periodo?
"In questo momento come tutti gli altri tennisti continua ad allenarsi con le possibilità previste. Ho lasciato a Nole un programma in previsione di queste settimane. Per la prima volta abbiamo un tempo stabilito e più lungo del solito. Anche nella pre-season è difficile trovare atleti di questo livello che possano fare 6 settimane di preparazione. Se siamo fortunati abbiamo 4 settimane di solito. Il programma è una vera e propria preparazione. Le difficoltà sono legate al reperire attrezzature e trovare centri appositi, ma organizzandosi un minimo si riesce a lavorare".
Che tipo di preparazione?
"Si lavora in previsione della terra. Tutta la preparazione prevede essere pronti alla stagione sulla terra con tutto ciò che ne consegue. Quindi un lavoro a seconda delle caratteristiche del giocatore, gli scambi si allungano e quindi c'è da lavorare per questa superficie. Prendiamo atto di questa situazione, anche se forzatamente".
L'alimentazione per Nole è fondamentale.
"Come tutti sanno, ha scritto anche dei libri, lui è vegano. Continua a seguire questa linea. Non cambia niente dagli ultimi 4-5 anni a questa parte sotto il punto di vista dell'alimentazione. Ha dimostrato di essere competitivo, mi sembra ci abbia dato ampie rassicurazioni (ride, ndr)".
Le migliori qualità di Djokovic.
"Io credo che sia un po' tutto l'insieme. Le qualità fisiche o tecniche sono esaltate l'una dall'altra. È difficile dire quale sia l'arma vincente. La sua attitudine mentale influisce tanto sul suo modo di allenarsi, è capace di ottimizzare tutti i tipi di allenamenti che facciamo. Ovviamente grazie al suo DNA, sfruttiamo al massimo le sue caratteristiche fisiche. Tutti lo conoscono per la sua grande elasticità e mobilità, ma vi assicuro che anche dal punto di vista della forza, nonostante muscolarmente non sia strutturato come Nadal, è molto competitivo".