1976 – Prima, e unica, vittoria
Santiago del Cile, un evento di portata storica. “La squadra” per eccellenza: Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci, Adriano Panatta, Tonino Zugarelli, capitanati dalla leggenda della Davis Nicola Pietrangeli. Sconfitto il Cile per 4-1 in casa loro. Un successo che resta indelebile nella memoria di ogni appassionato di tennis.
1977 – Ancora finale, ma niente bis
Sidney, stavolta a esultare è l’Australia, che si impone 3-1.
1979 – Stati Uniti, incubo finale
Si gioca a San Francisco, e l’Italia non riesce a totalizzare neppure un punto. Vincono i padroni di casa con un sonoro 5-0.
1980 – Altra finale, altra delusione
Questa volta a battere l’Italia è la Cecoslovacchia, nella cornice di Praga, per 4-1.
1996 – Nantes, passa la Francia
L’Italia era davanti 2-0, ma non riuscì a consolidare il vantaggio e i francesi passarono in finale vincendo per 3-2.
1997 – Svezia fatale
L’Italia si fermò in semifinale, sul cemento di Norrköping, in casa di una Svezia che vinse 4-1 e si incamminò verso la conquista del sesto titolo.
1998 – Milano, psicodramma svedese
L’ultima finale, per ora, a tinte tricolori. La prima giocata in patria dalla nazionale. Il capitano era Paolo Bertolucci, con Andrea Gaudenzi e Davide Sanguinetti singolaristi titolari. Gli azzurri staccarono il pass per la finale con una vittoria insperata contro gli Stati Uniti in terra americana, dove fu decisiva la straordinaria vittoria di Sanguinetti contro Todd Martin (finì 4-1 per l’Italia). Al ritorno, però, non ci fu storia al forum di Assago: la Svezia, detentrice del titolo, si impose per 4-1. La sfida sembrava equilibrata e assolutamente imprevedibile, ma già nella prima sfida: Gaudenzi contro Norman (numero 52 al mondo), il destino si oppose alla nazionale azzurra. Nel quinto set, decisivo per il primo punto, Gaudenzi fu costretto al ritiro per un infortunio al tendine della spalla destra. Un dolore incredibile, sia per lui che per i 15.000 tifosi presenti, e un ritiro che consegnò la coppa alla nazionale scandinava.
2014 – Si torna in semifinale, ma c’è Roger
Sedici anni dopo la grande delusione, l’Italia superò, ancora inaspettatamente, la Gran Bretagna a Napoli. Fognini ottenne una vittoria epocale contro Murray, e Seppi completò l’opera contro James Ward. La semifinale sembrava tutt’altro che abbordabile per i ragazzi di Barazzutti. Infatti, il pronostico non venne ribaltato: Federer sconfisse in tre set un eroico Simone Bolelli, che riuscì a portare lo svizzero al tie-break nel primo ma non ebbe la forza di scalfire la convinzione di un Roger che sembrava determinato a tornare a casa con l’insalatiera. Altrettanto improbabile sembrava la possibilità di giocarsi la vittoria per Fabio Fognini contro Stan Wawrinka, numero 4 del mondo. Il match si è concluso in poco più di un’ora e mezza, con il ligure che non è mai sembrato in grado di mettere veramente in difficoltà l’avversario. Inaspettatamente, però, le porte della finale sembrarono riaprirsi quando Bolelli e Fognini, in coppia, strapparono il punto del doppio a Wawrinka e Chiudinelli, con un’eroica rimonta da 2 set a 1 di svantaggio. Ci pensò Federer a chiudere il discorso, battendo Fognini nel quarto incontro e regalando la finale alla Svizzera. Inutile la vittoria di Andreas Seppi contro Lammer. La Svizzera arrivò in finale e vinse la prima Davis della sua storia, contro la Francia.