dalla nostra inviata a Roma Roberta Lamagni – foto Ray GiubiloPadrona di casa – Non tutte le vittorie restano nel cuore

dalla nostra inviata a Roma Roberta Lamagni – foto Ray Giubilo

Padrona di casa – Non tutte le vittorie restano nel cuore. Quella di Jelena Jankovic nel 2007 è sicuramente servita alla serba per conquistare il pubblico del Foro. Di fronte a lei Venus Williams, altra regina di Roma, quasi dieci anni fa, nel 1999. Per la prima volta in tutto il torneo femminile gli spalti del Pietrangeli si sono animati, hanno esultato e sospinto JJ verso la vittoria, l’hanno sostenuta a suon di banban e incoraggiata nei momenti di difficoltà. La quantità si era già vista per la Sharapova; la qualità del tifo e il calore sono stati tutti riservati alla serba. Del resto il match giocato nel primo pomeriggio, anticipato inaspettatamente di almeno un paio d’ore a causa del ritiro improvviso di Serena Williams, ha espresso un livello tecnico molto alto. Venus, decisamente in palla, ha aggredito l’avversaria per le oltre due ore di gioco, cercando di dominare lo scambio. Oltre la rete però c’era una Jankovic molto determinata a conservare lo scettro. Si è difesa meglio, ha saputo pazientare e alzare il livello quando Venere glielo ha concesso. Si è costruita mattone su mattone il ponte per la semifinale. Ora affronterà la vincente tra la nuova numero uno mondiale Sharapova (dopo il ritiro dalla classifica della Henin) e l’elvetica tutta genio e sregolatezza Patty Schnyder. Comunque vada, il centrale ospiterà un incontro che nulla ha da invidiare a uno Slam.

Bizze da star – Delude profondamente la minore delle sorelle Williams. Questa volta il campo non c’entra. Serena non si presenta all’appuntamento, adducendo come scusa un problema muscolare alla schiena avvertito durante l’allenamento della mattina. Di fatto nessuno si spiega cosa possa essere realmente accaduto. Alize Cornet ringrazia e approda senza colpo ferire in semifinale. L’”operaia” romana, dopo 5 match al suo attivo, si concede una pausa nel sesto… anticipando le Scritture, a nessuno è dato sapere cosa accadrà nel settimo.

Alti e bassi – Toccherà ad Anna Chakvetadze tentare di sbarrarle il cammino. La russa dal viso di Pollianna ma dallo spirito tormentato, si ripete nell’incontro odierno in una drammatizzazione tutta da gustare. E’ cambiata la dolce Chak. Qualcuno suggerisce a causa della rapina subita. Il suo tennis, ricco di talento, ha perso in continuità. Sempre più spesso incappa in vuoti, si lascia trasportare e ne risale a fatica. La bulgara Pironkova ben si difende ma subisce gli umori avversari. Quando Anna gioca vince 6-2; riflette sulle condizioni del tempo (3-6); si ricorda di essere in campo (6-1). Vedremo quale sarà, se ci sarà, la distrazione di domani.