dal nostro inviato a Parigi Max Grassi – foto Ray GiubiloTris di donne per l’Italia al Roland Garros

dal nostro inviato a Parigi Max Grassi – foto Ray Giubilo

Tris di donne per l’Italia al Roland Garros. Prima Flavia Pennetta, poi Karin Knapp e infine Francesca Schiavone. Tutte le ragazze impegnate oggi sulla terra rossa parigina hanno vinto il loro incontro.

DONNA DI SCHIAVO
Dopo aver battuto all’esordio la statunitense Jill Craybas, nella serata di ieri la “Schiavo” ha regolato la croata Sanda Mamic, lasciandole soltanto tre giochi a inizio match. Poi la 27enne milanese ha inanellato una sequenza di 10 games consecutivi che hanno proiettato al terzo turno Francesca. Giocatrice di un certo talento, la croata (che è guarita da una grave malattia e sta rientrando sul circuito) non ha saputo trovare le contromisure ai tremendi “frulloni” che uscivano dalla racchetta della numero uno azzurra, solida e concentrata per portare a casa questo match (6-3 6-0 lo score in 1h e 10’).
Nella prossima sfida ad attenderla c’è la bielorussa Victoria Azarenka, testa di serie numero 16 del torneo. Un match che non vede certo la nostra giocatrice favorita ma che Francesca può affrontare sullo slancio di due vittorie convincenti. La Schiavone ama stupire, e non solo in campo. Lo ha fatto anche ieri quando in conferenza stampa ha voluto – prima di rispondere alle nostre domande – leggere “L’abbandono” tratto dal libro scritto da Giovanni Allevi “La musica in testa”. Una grande giocatrice, mai banale…

DONNA DI KNAPPE
Nel pomeriggio, una solida Karin Knapp, ha regolato per 6-2 7-6 in un’ora e 31 minuti l’affascinante Olivia Sanchez ed è così approdata al 3° turno (come nel 2007 quando però la tennista altoatesina aveva raggiunto questo stesso risultato partendo dalle qualificazioni). Un match interrotto sull’uno a zero nel primo set per la consueta pioggia quotidiana. Alla ripresa, dopo circa un’ora e mezza, l’allieva di Marco Boesso ha vinto con facilità la prima frazione. Nel secondo set, la venticinquenne francese, in tabellone con una wild card e dotata di un servizio-bomba (in media la prima andava sopra i 170 km/h) e un ottimo rovescio, è salita sul 2-0. La Knapp ha subito recuperato ed è poi andata a servire sul 6-5 subendo però la rimonta dell’avversaria. Il set si è deciso al tie-break: Karin è andata subito 3-0, ma la Sanchez è rientrata. Sul 4-4 la Knapp ha infilato tre punti consecutivi e ha chiuso il match.
Al terzo turno la 20enne altoatesina troverà con ogni probabilità la numero 1 del mondo Maria Sharapova che è avanti 6-2 contro la stravagante statunitense Bethanie Mattek. “Bene così, il mio obiettivo quest’anno – ha detto Karin – è quello di affrontare più Top 10 possibili. Sarà bello sfidare la Sharapova sul Centrale. Non è una sfida impossibile. Certo, lei è la numero uno, ma anche giocatrici di quel livello possono andare in difficoltà, si è visto due giorni fa quando ha rischiato di perdere con la Rodina. Se riesco a servire bene posso metterla in difficoltà. Dovrò spingere molto e cercare di giocarle palle molto arrotate perché le possano dare noia”.

DONNA DI PENNA
Ad inizio giornata, invece, era toccato a Flavia Pennetta raggiungere il terzo turno. La brindisina, che sulla terra rossa del Roland Garros vanta già tre terzi turni (2003, 2005 e 2006), dopo la vittoria d’esordio sull’ucraina Tatiana Perebiynis, si è ripetuta ieri battendo la 16enne russa dal turbo-rovescio Anastasia Pavlyuchenkova in tre set (3-6 6-1 6-1 in un’ora e 41 minuti).
Flavia è stata brava a non smarrire la lucidità dopo aver ceduto un primo set in cui aveva perso tre giochi ai vantaggi. “Ho iniziato tesa anche perché non conoscevo la mia avversaria – racconta Flavia – lei invece ha cominciato benissimo anche se il primo set è stato lottato, ho avuto le mie opportunità per rientrare ma non le ho sfruttate”. Poi il match è girato nettamente a suo favore. Nei successivi due set la 26enne brindisina ha alzato il ritmo facendo spostare molto l’avversaria cui ha concesso appena due giochi. La chiave del match è stata tutta nelle variazioni di ritmo imposte dalla “Penna”. Palle alte, smorzate, angoli diversi nel servizio: “Non dovevo continuare a fare a pallate di diritto perché non c’era soluzione. Ho iniziato a variare il gioco. E poi sapevo che la mia avversaria prima o poi sarebbe scesa un po’ di livello”.
oggi Flavia sfiderà la statunitense Venus Williams (n.8). “Come si batte Venus? Tirando forte sulle righe. Dovrò cercare di fare io gioco e di non farla dominare. E non darle tanto angolo, perché quando lei arriva in corsa sa trovare angoli incredibili”. Due i precedenti, entrambi sul cemento e nel 2007. Il bilancio è in parità: “A Seul ha vinto Venus abbastanza nettamente, ma io non ci avevo mai giocato contro ed onestamente pensavo che avesse una palla più pesante. A Bangkok, dove poi ho vinto il torneo, l’ho battuta. E’ stato un match molto combattuto: Su quale superficie è preferibile sfidarla: sulla terra rossa, ma lei qui ha anche giocato una finale, quindi è favorita”. A chi gli chiede se non sente un po’ di timore reverenziale nell’affrontare un’avversaria così titolata, risponde: “Forse mi succedeva prima. Poi cresci e impari. Secondo me il tennis femminile si è livellato molto, vedi la Sharapova che ieri quasi perdeva con la Rodina. Quando hai di fronte una grande campionessa te la giochi e qualche volta vinci”.