di Gabriele Riva foto Ray GiubiloAltro giro, altro regalo



di Gabriele Riva
foto Ray Giubilo

Altro giro, altro regalo. Altro Roland Garros, altra vittoria. Rafael Nadal ha vinto per la terza volta consecutiva lo Slam parigino, cosa che lo fa rimanere imbattuto sulla terra rossa della Ville-Lumière. Sul "Chatrier" ci ha vinto fin dal primo giorno, da quando ha messo piede in campo al circolo di Porte d’Auteuil. Alla prima partecipazione Rafa vinse, e da allora non ha mai smesso. Il terzo titolo filato gli regala un posto nella storia, proprio lì accanto a quello di Bjorn Borg, l’unico, con Rafa, ad aver saputo calare il tris in tre anni (’78, ’79 e ’80). Roger Federer, per contro, non è riuscito in nulla di meglio che rubare un solo set a Rafa, il secondo. Una parità flebile e poco duratura, poco credibile a tratti. Il canovaccio del primo set prometteva di essere seguito ancora, e infatti terzo e quarto lo hanno rispecchiato fedelmente. Il 6-3 4-6 6-3 6-4 lascia poco all’immaginazione. Un numero, se ne vogliamo fare una questione statistica, che forse non spiega del tutto l’ennesima vittoria del maiorchino, ma che di certo rende l’idea del match che si è giocato oggi davanti al solito straesaurito "Philippe Chatrier" è quello che riguarda le palle break… Roger ne ha avute un’infinità, (17, grossa parte delle quali nel set d’apertura) e non le ha sfruttate, se non quella che gli ha regalato il secondo parziale. Rafa ne ha avute meno (10), ma ha concretizzato di più, quattro volte. Quattro volte utili a portarsi a casa tre set.  

E così, dopo un match passato a spazzolare continui top, di diritto e di rovescio (vien da chiedersi perché mai Rogi continui a dimenticarsi di un back che certamente ha in faretra), lo svizzero, per suo rammarico e per quello di Mirka, ha detto subito addio al sogno di un Grande Slam in cui forse ci credeva poco lui per primo. Non è nemmeno una questione di 60 errori gratuiti svizzeri contro i 28 spagnoli, tanto per dirne una: non c’è verso, Rafa sulla terra è più forte. Lo dicono tutti, addetti ai lavori, giornalisti, semplici appassionati. Sembrerebbe banale, o addirittura semplicistico, da ripetersi ancora una volta oggi, eppure è così. Spesso e volentieri lo sport è semplice da commentare. Non c’è bisogno di arrabattarsi su concetti astrusi o su tattiche e/o strategie da migliorare: Rafa gioca meglio, sulla terra non ce n’è per nessuno. Nemmeno per un fenomeno come il Migliore. Tutto qui.

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