Il 22 volte campione del Grande Slam ha parlato a lungo con i giornalisti dopo aver vissuto una giornata davvero speciale

Foto di Ray Giubilo

Come era abbastanza prevedibile, la celebrazione in onore di Rafael Nadal al Roland Garros ha fatto scendere tante lacrime sia sul volto della leggenda spagnola che su quello di tutti gli appassionati. Il 22 volte campione del Grande Slam meritava di ricevere un simile tributo per l’impatto che ha avuto non soltanto sullo Slam francese, ma sul tennis in generale negli ultimi due decenni. Inoltre, la cerimonia di ieri ha contribuito anche a far dimenticare il mesto addio che gli era stato riservato alle Davis Cup Finals a Malaga a novembre dell’anno scorso.

Erano presenti alla cerimonia tutte le persone che gli vogliono bene e i suoi più grandi rivali – Roger Federer, Novak Djokovic e Andy Murray – con i quali ha dato vita ad una delle rivalità più iconiche dello sport moderno. “Ricevere un tributo simile è un qualcosa di davvero speciale. Io sono spagnolo, ma qui a Parigi mi hanno fatto sentire spesso come se fossi un giocatore francese” – ha esordito Rafa davanti ai giornalisti con la voce ancora rotta dall’emozione.

“Non riesco nemmeno a descrivere quanto sia stata emozionante per me questa cerimonia e ringrazio Roger, Novak e Andy per essere venuti, gliene sarò per sempre grato. Oltre ad esserci affrontati tantissime volte durante la nostra carriera, abbiamo fatto capire alla gente che non è necessario odiare l’avversario per cercare di batterlo. Credo che questo sia il nostro principale lascito agli esponenti della nuova generazione” – ha aggiunto l’iberico.

Con il passare degli anni, i ‘Fab Four’ hanno imparato a conoscersi meglio e sono diventati ottimi amici anche fuori dal campo. “Ci sentiamo ogni tanto e ci piace parlare della vita, delle nostre famiglie e di come vanno le cose intorno a noi. Il mio buon amico Andy mi ha scritto quando l’Arsenal ha battuto il Real Madrid in Champions League e mi ha chiesto se stessi bene. All’inizio non avevo capito il senso di quel messaggio, ma poi mi è venuto in mente l’umorismo britannico ed è diventato tutto più chiaro. Io non gli ho scritto comunque quando l’Arsenal è stato eliminato dal PSG” – ha raccontato Nadal.

Infine, gli è stato chiesto se qualcuno potrà mai infrangere il suo record di 14 vittorie a Parigi: “La reputo un’impresa molto difficile, ma non impossibile. Devono succedere molte cose a te favorevoli perché ciò accada, come ad esempio il fatto di avere una carriera lunga. Io ho avuto numerosi infortuni durante la mia carriera, ma mi sono ritirato in questo torneo soltanto una volta nel 2016. Ci vorrà del tempo, almeno 30 anni (ride).”