Foto Francesco Panunzio

Grande Italia nel Challenger 175 di Torino, con ben cinque rappresentanti nei quarti di finale. Oggi il doppio impegno con i quarti di finale e a seguire le semifinali

Più che il torneo Challenger 175 del Circolo della Stampa Sporting di Torino, il Piemonte Open Intesa Sanpaolo sembra diventato l’ennesima festa del tennis italiano. Perché nei quarti di finale di sabato gli azzurri in gara saranno addirittura cinque, fra i quali tre membri della nazionale capace lo scorso anno di vincere la Coppa Davis. Nella prima parte della giornata avevano prenotato un posto Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi e Luciano Darderi, e in chiusura di programma si sono aggiunti alla pattuglia anche la prima testa di serie Lorenzo Musetti e Francesco Passaro. I due hanno chiuso quasi in contemporanea, prima il perugino Passaro che sul Campo 5 ha eliminato per 7-5 7-6 il finlandese Emil Ruusuvuori (ottenendo la sua quinta vittoria nelle ultime sei sfide contro un top-100) e quindi Musetti, a segno per 6-4 6-3 sul Campo Stadio contro un giocatore dal passato illustre quale David Goffin, già n.7 del mondo. Tuttavia, oggi fra i due il più forte è Musetti e il pubblico di Torino l’ha potuto toccare con mano, in un duello ben gestito dal numero 2 d’Italia, passato in 93 minuti. Il 22enne di Carrara ha dovuto recuperare un break di svantaggio nel primo set e poi è stato costretto a lottare per contenere i tentativi di rientro di Goffin nel secondo, ma nel complesso la sua prova è stata positiva, perfetta per inaugurare un torneo che lo vede come favorito numero uno.
“Il punteggio – ha detto Musetti – è un tantino fasullo perché è stato un match molto combattuto, contro un avversario davvero ostico specialmente per un giocatore con le mie caratteristiche. Non perde campo in risposta, si muove bene lateralmente, mi toglie il tempo. Sono stato bravo ad avere coraggio nei momenti chiave, facendo le cose giuste e tenendo il giusto atteggiamento. Cosa chiedo a questo torneo? Mi piacerebbe confermare le buone sensazioni avute a Cagliari: sono qui per cercare di vincere il mio primo torneo stagionale e andare al Roland Garros con un titolo in tasca. Sarebbe bello avere una finale tutta italiana”.

Hanno vinto tutti sul Campo Stadio in un giovedì intenso, nel quale una delle sfide più attese era il derby sanremese fra Matteo Arnaldi e Fabio Fognini, che ha ribadito anche a Torino il passaggio di consegne in atto fra i due. Perché Fognini sa ancora giocare un tennis spettacolare, ma fa e disfa, atteggiamento che contro un rivale del calibro di Arnaldi non è permesso. Così, dopo un’ora e 42 minuti a buonissimi livelli, a conquistare i quarti di finale è stato il più giovane dei due, a segno per 6-3 6-4. “Sono contento di come ho giocato e ho saputo gestire un match non facile – ha detto Arnaldi –, specialmente dopo giorni resi difficili dalla pioggia, visto che non ho avuto quasi mai la possibilità di allenarmi. È una vittoria importante che mi permette di disputare almeno un altro match: non avendo giocato molto negli ultimi mesi, la prendo come un’opportunità”. Sabato, nel secondo match sul Campo 5 (si parte alle 11.30), ad attendere Arnaldi c’è un altro derby, quello con Luciano Darderi che in apertura di programma ha sconfitto per 2-6 6-3 6-1 il qualificato svizzero Marc-Andrea Huesler. Dice tutto il punteggio: il mancino di Zurigo ha dominato il primo set grazie a un tennis molto offensivo, ma non appena Darderi gli ha preso le misure,  imponendo solidità e velocità di gambe, non c’è più stata partita.

In mezzo alle vittorie di Darderi e Arnaldi è arrivata quella di Lorenzo Sonego, al debutto da professionista nella sua città, davanti a parenti, amici e tifosi. Una condizione che gli ha creato qualche pressione extra, difficile da gestire in un primo set giocato meglio dall’argentino Federico Coria, ma che poi si è trasformata nella spinta per trascinarlo alla rimonta vincente, completata col punteggio di 3-6 6-4 6-4, dopo quasi due ore e mezza. “È stata una partita positiva – ha detto il torinese –, in particolare per come ho saputo reagire a una situazione sfavorevole. Ci tenevo a fare bene qui e questo all’inizio non mi ha permesso di esprimermi al meglio. Ma dopo aver perso il primo set sono riuscito a giocare più libero. In generale è stata una bella emozione: c’erano gli amici coi quali giocavo a tennis da piccolo, la mia famiglia. È stato divertente sentirli e caricarmi insieme a loro. Non vedo l’ora di rivivere un momento simile”. L’appuntamento è per sabato alle 11.30, di nuovo sul Centrale, contro lo statunitense J.J. Wolf che ha eliminato Luca Nardi e poi il n.7 del seeding Yannick Hanfmann. In caso di successo, Sonego tornerà in campo nel pomeriggio per giocarsi un posto in finale. In chiusura di programma, non prima delle 18, l’altra semifinale.