La soddisfazione della numero uno azzurra dopo il netto successo che le ha regalato l’accesso agli ottavi di Parigi

PARIGI – La tenera Yuliia Starodubtseva, numero 81 del mondo, non poteva essere un avversario troppo impegnativo per Paolini, che ha svolto il suo compito in appena 68 minuti, risparmiando tempo prezioso («noi di Lucca abbiamo la nomea di essere un po’ tirchi…») cosa che gli sarà utile per le prossime sfide. Però la vittoria numero 23 negli Slam negli ultimi due anni (solo Sabalenka ha fatto meglio) è stata accompagnata da qualche patema iniziale, inutile negarlo. «Sì, all’inizio facevo fatica, non mi sentivo a mio agio – ammette Jasmine – era caldo, c’era molta umidità, la palla rimbalzava tanto. Ho sbagliato tanti colpi e devo ringraziare la mia avversaria che mi ha tenuta in vita (alla fine per l’ucraina saranno 30 errori gratuiti e 5 colpi vincenti, nda), poi ho cominciato a sentirmi meglio e non ho avuto problemi. Certe volte conta solo vincere, ma naturalmente domenica dovrò giocare a un livello molto più in alto».
La sua avversaria sarà Elina Svitolina – per quattro volte nei quarti di finale a Parigi. «Conosco bene Elina, ci siamo allenate insieme più volte. L’ho affrontata a gennaio in Australia, dopo un set e mezzo non mi ha più fatto vedere la palla (2-6 6-4 6-0 il punteggio, nda). E’ una giocatrice forte, cresciuta sulla terra, ha vinto un torneo (a Rouen, nda) ed ha giocato bene a Madrid e Roma».
Jasmine è negli ottavi al Roland Garros come un anno fa, quando le aspettative però erano ben diverse. «Nel 2024 avevo vinto il mio primo “1000″ ma sicuramente non avevo la fiducia di adesso, né la consistenza del gioco. Ho iniziato questo torneo con un po’ di tensione addosso, ora che sono qualificata per la seconda settimana mi sento meglio. Domani mi allenerò giocando il doppio, domenica cercherò di essere pronta».