Entrambi vincitori nel match d’esordio del girone, l’azzurro e il tedesco puntano alla semifinale; si affrontano per la decima volta, la terza di fila indoor dopo Vienna e Parigi, Jannik ha vinto le ultime quattro partite

Foto di Ray Giubilo

Sul palcoscenico più iconico dell’anno, Sinner e Zverev si incontrano per la decima volta, con Jannik in vantaggio 5-4 nei precedenti; nello specifico, si tratta della loro quarta sfida del 2025 e la terza in tre settimane, dopo gli incontri di Vienna e Parigi. Nel loro secondo match di round robin (girone Bjorn Borg), Sascha rischia di cederegli per la quinta volta di fila, visto che l’ultima vittoria del tedesco risale appena allo US Open del 2023, nel match di ottavi di finale vinto in cinque set. Da allora, in quattro partite (due sul duro e due indoor), Sinner ha sempre dettato legge concedendogli soltanto due set.

Entrambi hanno vinto in due set il loro match d’esordio nel girone; Sinner ha sconfitto Auger Aliassime per 7-5 6-1 mentre Zverev ha regolato Ben Shelton 6-3 7-6(6). Per questo, infatti, entrambi hanno grosse chance di staccare il pass per le semifinali: Sinner ci riuscirà se batterà Zverev e se Auger-Aliassime supererà Shelton (l’altro match del girone, in programma mercoledì alle 14:30); oppure se batterà Zverev in due set e Shelton configgerà Auger in tre.

A sua volta, Zverev accederà alle semifinali se batterà Sinner e Shelton avrà la meglio su Auger-Aliassime, oppure se batterà Sinner in due set e Auger vincerà con Shelton in tre manche; senza contare che si giocano, inoltre, la prima posizione nel girone.

Sinner porterà sul campo i suoi numeri pazzeschi come, per esempio, la striscia di 27 vittorie indoor da quando perse con Djokovic, proprio a Torino, nel 2023. Da allora, è stato un festival di vittorie al coperto per il n. 2 del mondo. Già, n. 2, perché nonostante abbia ritrovato la vetta del ranking dopo il titolo a La Défense di Parigi, con l’inizio delle Finals ha riceduto il n. 1 ad Alcaraz, ritornando in lizza con lo spagnolo per la chiusura della stagione in cima alla classifica, soprattutto dopo la vittoria in rimonta di Carlos contro Fritz.

I numeri da capogiro di Jannik ovviamente non finiscono qui: ricordiamo anche i 12 set vinti di fila alle Finals dall’anno scorso, diventando il primo tennista a vincere il torneo dei Maestri (2024) senza concedere un set dopo Ivan Lendl (1986). Per quanto riguarda i match sul cemento, si è regalato la bellezza di 35 vittorie stagionali (finora) al cospetto di sole 3 sconfitte, due delle quali avvenute dalla racchetta di Alcaraz (Cincinnati e US Open) e una per ritiro con Griekspoor (Shanghai).

Sinner corre per il 24esimo titolo in carriera, il secondo a Torino; delle 23 vittorie, 10 sono avvenute sul cemento e 9 indoor; Zverev lotta invece per il 25esimo alloro, il terzo alle Finals, avendolo già vinto nel 2018 e nel 2021. Dei suoi 24 sigilli, 15 sono stati conquistati sul duro e 8 al coperto. Insomma, entrambi gestiscono al meglio la superficie torinese ma, al di là del manto dei campi, Sinner ha dimostrato una supremazia innegabile anche sul tedesco come con tutti gli avversari, eccezion fatta per Alcaraz, ovviamente; tuttavia, lo spagnolo non ha ancora fatto pace del tutto con la superficie indoor, anche se, da fenomeno quale è, prima o poi ci riuscirà. Intanto ha già intascato due vittorie del round robin, con De Minaur e Fritz.

Ricordiamo un altro dato pazzesco, e cioè che Sinner giunge a Torino dopo cinque titoli stagionali vinti e quattro finali su undici tornei giocati! Zverev, invece, ha attraversato la stagione sulle montagne russe, riuscendo a portare a casa soltanto il torneo di Monaco di Baviera e giocando altre tre finali (Australian Open, Stoccarda e Vienna).

Il servizio sarà certamente uno dei colpi chiave della partita; Zverev, lo sappiamo, è un grande battitore e, tra l’altro, è il più alto del girone e del torneo con i suoi 198 centimetri; Jannik invece servirà le sue note bordate dai suoi 191 centimetri. Per completare la curiosità, nel torneo Sasha è seguito in altezza da Taylor Fritz (196), poi ci sono Shelton e Auger-Aliassime (193); a seguire Jannik (191) e Musetti (185); infine, i più “piccoli”, De Minaur e Alcaraz (183). Il tedesco non ha mai perso il servizio nel match precedente con Shelton e, per giunta, ha servito l’81% di prime palle e ha ottenuto l’84% di punti con la prima. Non ha concesso alcun breakpoint se non nel tie-break, in cui Ben ha avuto tre setpoint di fila, tutti falliti. Non ha mai ceduto la battuta neanche Sinner contro Auger-Aliassime, né concesso palle break, conquistando la bellezza dell’89% di punti con la prima palla.

Non c’è però solo il servizio. Negli scambi da fondo l’azzurro è più costante, granitico e chirurgico al tempo stesso, senza contare la sua freddezza mentale. Zverev, invece, dietro l’espressione imperturbabile, nasconde a volte un “tormento” e un’insicurezza spesso fatali.