Stenta a decollare il 2018 di Thomas Fabbiano, eliminato al primo turno dell’ATP 500 di Dubai. Il pugliese gioca un gran primo set contro Krajinovic e continua sulla strada giusta, ma il serbo alza il livello e dimostra di essere superiore. Per Fabbiano arriva un momento molto delicato, con tantissimi punti in scadenza.Nelle ultime due settimane qualcosa si sta muovendo, ma per il momento la stagione di Thomas Fabbiano resta al di sotto delle aspettative, coltivate in un ottimo 2017. “Inizio la nuova stagione con una classifica e delle convinzioni nettamente migliori rispetto allo scorso anno”, ci aveva detto a fine dicembre, ma dopo i primi due mesi il bilancio parla di una sola vittoria, la scorsa settimana a Marsiglia contro il giovane canadese Felix Auger-Aliassime, classe 2000. Due giorni più tardi il pugliese avrebbe perso contro Damir Dzumhur malgrado un vantaggio di 5-0 nel tie-break del set decisivo, e all’esordio nell’ATP 500 di Dubai si è arreso per 0-6 6-2 6-2 al serbo Filip Krajinovic, settima testa di serie di un torneo dal livello parecchio ridimensionato rispetto agli standard degli anni scorsi. Tuttavia, a differenza di quanto suggerirebbe il punteggio, l’azzurro ha giocato per tre set a un ottimo livello, e l’unico parziale che racconta veramente ciò che si è visto in campo è stato il primo, dominato in appena una ventina di minuti da una versione deluxe del pugliese. Sul Campo 1 dell’impianto degli Emirati, l’azzurro ha salvato una palla-break in apertura, si è sciolto e ha tirato fuori un tennis meraviglioso: rispondeva sempre, serviva bene, comandava gli scambi e non ha fatto capire niente all’avversario, trovando sempre per primo la soluzione vincente e chiudendo con una deliziosa smorzata sotto gli occhi di coach Federico Torresi, mai troppo citato ma elemento fondamentale nel successo della Tennis Training School di Foligno, perché impegnato praticamente ogni settimana in giro per il mondo, al seguito dei tanti “pro” di base nella struttura umbra.IN ARRIVO UN PERIODO PERICOLOSO
Più che il suo stesso tennis, il problema di Fabbiano dal secondo set in poi è stato il rendimento di Krajinovic, che magari una finale in un Masters 1000 (come successo lo scorso anno a Bercy) non la ripeterà mai più, ma ha le qualità per stare con agio fra i primi 50 del mondo. L’ha dimostrato alzando il livello al momento opportuno, cambiando registro al suo tennis e diventando gradualmente padrone del campo, fino a vincere due set piuttosto simili. Fabbiano gli è sempre rimasto appiccicato, l’ha obbligato a lottare su ogni palla e ad andare a vincere tutti i game, ma il fatto che il 26enne di Sombor – numero 34 ATP – se ne sia presi buona parte è la conferma della sua superiorità. La differenza l’ha fatta soprattutto il servizio: quello di Thomas è andato via via calando, mentre Krajinovic l’ha usato per superare le situazioni delicate, conquistando il secondo turno contro Marcos Baghdatis, discreta chance per puntare ai quarti di un torneo che per la prima volta negli ultimi 15 anni non avrà un campione Slam nel suo albo d’oro, visto che non ce n’è in gara nemmeno uno. Addirittura, solo uno dei 32 ha giocato una finale, e si tratta proprio di Baghdatis, grande protagonista all’Australian Open 2006. Fabbiano, invece, farà presto le valige in direzione Stati Uniti, dove per la prima volta in carriera prenderà parte ai Masters 1000 di Indian Wells e Miami. In entrambi partirà dal tabellone principale, a caccia di punti preziosi per mettere una pezza alle numerose scadenze che lo attendono da qui al Roland Garros. Dal best 18 perderà la bellezza di 305 punti, circa il 45% del suo bottino complessivo. Tradotto: servono vittorie e punti, per evitare di abbandonare i primi 100 giocatori del mondo. Uno col suo tennis merita di starci, ma bisogna mettere d’accordo anche la classifica.
ATP 500 DUBAI – Primo turno
Filip Krajinovic (SRB) b. Thomas Fabbiano (ITA) 0-2 6-2 6-2
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