L’australiano inizia la stagione tra sentimenti contrastanti: il tatuaggio dedicato alla nonna scomparsa (che non ha salutato per l’ultima volta) e le critiche alle dichiarazioni di Borna Coric.
Di Riccardo Bisti – 10 gennaio 2015
Il grande momento è arrivato. Nel 2015, Nick Kyrgios compirà 20 anni. sarà la stagione in cui è chiamato a diventare un top-player, dopo aver fatto sfracelli nel 2014. I bookmakers nutrono una fiducia sconfinata in lui, basti pensare che lo hanno addirittura collocato tra i top-10 favoriti per l’Australian Open. Esagerazione? Lo dirà soltanto il campo. Lontano dalla sfacciataggine di qualche mese fa, alla vigilia dell’esordio stagionale a Sydney, ha detto che il cambio della guardia non è ancora maturo. A suo dire, i Big Four (mettiamoci anche Murray…) sono ancora in grado di regnare. E’ una risposta alle parole di Borna Coric, che qualche giorno fa si era autodefinito “Il migliore della mia generazione”. La frase, rilasciata al The Times of India, ha fatto il giro del mondo e ha costretto il croato a una precipitosa (e poco convincente) rettifica. Mentre Coric si è paragonato a Djokovic e Murray, l’australiano ha detto che i giovani – lui compreso – hanno ancora un sacco di lavoro da fare. In fondo, i Fab Four si sono aggiudicati 37 degli ultimi 40 Slam. Le cose sono cambiate nel 2014, con i successi di Wawrinka e Cilic, ma certi numeri non possono essere ignorati. Anche per questo, Kyrgios non ha preso troppo sul serio le parole di Coric. “Ho letto le sue dichiarazioni, in cui ha detto di essere il migliore della sua generazione e che gioca un po’ come Djokovic: ammetto di aver ridacchiato – dice Kyrgios – ha avuto un paio di buoni risultati e già pensa di giocare come Djokovic e Murray. E’ sempre rischioso pensare cose del genere, perchè loro hanno molta più forza di noi, sia fisica che mentale. Dobbiamo lavorare ancora molto. Ci stanno ancora davanti e credo che le cose andranno avanti così per altri 2-3 anni. Si parla tanto di un cambio della guarda, ma per arrivarci non basta qualche risultato sparso. Ci vuole continuità e bisogna sfidare i migliori su base quotidiana”. Kyrgios non dà troppo peso all’enorme fiducia nei suoi confronti, e ha specificato che il suo obiettivo è rimanere solido e al top per un lungo periodo. Il suo punto di riferimento è Roger Federer: “Avere un modello come lui è l’ideale. Mi sono allenato con lui per una settimana, a Zurigo. E’ stata una bella esperienza, una delle più divertenti. E’ incredibile come volesse sempre dare il meglio quando era in campo. Credo che sia il motivo per cui continua a restare così in alto”.
IN RICORDO DELLA NONNA
Kyrgios avrà una motivazione in più per la nuova stagione. Osservandolo meglio, si nota un nuovo tatuaggio. Il numero 74 sul lato interno del dito medio. Il significato è romantico. Pochi giorni dopo la sua vittoria su Nadal a Wimbledon, è morta la nonna Julianah, 74 anni. Per lui è stato un colpo durissimo, era molto legato a lei. Gli preparava i biscotti prima che scendesse in campo quando era un ragazzino allegro e paffuto. Kyrgios è assalito dai sensi di colpa perchè, pochi giorni prima che lei morisse, decise di non andarla a visitare nonostante fosse malata. “La settimana in cui è morta avrei dovuto andare a visitarla insieme a mia mamma, ma avevo molti impegni – dice Kyrgios – è stata una parte importante della mia vita. Volevo fare il tatuaggio da tempo, finalmente la scorsa settimana l’ho fatto insieme a mio fratello. I miei genitori non lo sanno ancora, quindi non la prenderanno bene quando lo sapranno. Ogni volta che guarderò il mio dito penserò a lei”. Per quanto fosse malata, la sua morte è stata una sorpresa. I medici dicevano che la situazione non era così preoccupante, ma quando Nil (madre di Nick) è tornata a casa, le hanno telefonato informandola della morte della madre. “Lei era sempre a disposizione per me, mio fratello e mia sorella. Mi portava sempre a scuola e agli allenamenti. E’ stata la mia seconda madre per cinque anni, quando mia mamma lavorava a tempo pieno. Viveva anche a casa nostra, in un letto a castello. Lei era in basso, io in alto”. Durante la sua cavalcata a Wimbledon, nonna Kyrgios ha riempito il salotto di casa con i poster del figlio. “Mi ha mostrato alcune foto della sua stanza, è stato incredibile. Ha vissuto come ha voluto, era molto testarda. Forse ho preso da lei”. Sappiamo già a chi saranno dedicati i prossimi successi del baby australiano. A volte i sensi di colpa sanno essere molto potenti. E regalare sorprendenti energie.
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