L’organo competente in materia di anti-doping ha diffuso i dati relativi alla loro funzione di vigilanza nei circuiti professionistici, con alcuni numeri interessanti

Di tanto in tanto si parla nel mondo del tennis del programma anti-doping, spesso e volentieri in concomitanza con alcuni casi che hanno maggiore risonanza e portano così ad approfondire l’argomento. In questo caso invece non c’è un caso specifico, bensì il rapporto trimestrale divulgato dall’ITIA – International Tennis Integrity Agency – in merito alle attività svolte nel periodo che va da aprile a giugno del 2025. Il report contiene una lunga introduzione che va a raccontare il caso di Tara Moore, recentemente squalificata 4 anni per doping dopo una prima assoluzione, e la lista dei provvedimenti che sono stati eseguiti nel periodo preso in esame. Tuttavia di maggiore interesse, anche solo per capire l’entità e la profondità del programma anti-doping, è il numero complessivo di campioni che sono stati prelevati. Prima di esaminarli occorre fare la medesima premessa posta dall’ITIA, ovvero che al numero di campioni non corrisponde il numero di test eseguiti (più campioni possono essere prelevati per un unico test).
Partendo dal numero complessivo, da aprile a giugno l’ITIA ha prelevato un totale di 2.165 campioni (1.195 uomini e 970 donne). Questo numero subisce poi una divisione tra campioni prelevati “in competition”, quindi durante i tornei, e “out of competition”, quindi fuori dal periodo delle gare ma dove ogni giocatore e giocatrice deve essere sempre e comunque reperibile. Di seguito un grafico che riporta sinteticamente i numeri del report:
- In-Competition: 1305 (767 U, 538 D)
(URINE) - In-Competition: 81 (41 U, 40 D)
(SANGUE) - Out-of-Competition: 414 (209 U, 205 D)
(URINE) - Out-of-Competition: 109 (53 U, 56 D)
(SANGUE) - Out-of-Competition: 241 (116 U, 125 D)
(ABP, Passaporto Biologico) - Out-of-Competition: 15 (9 U, 6 D)
(DBS, Dry Blood Spot)
I test sono svolti a tutti i livelli dei tornei, dagli ITF 15k fino ai tornei dello Slam, effettuati in oltre 30 paesi differenti. Numeri importanti, che quantomeno restituiscono la dimensione dell’imponente macchina che c’è dietro al programma anti-doping, al di là e guardando oltre le numerose polemiche e i tanti dibattiti che spesso e volentieri si sollevano sul tema.