
dati del telaio incordato
Lunghezza: 68,5 cm
Ovale: 100 pollici
Rigidità: 69
Profilo: 23-26-21 mm
Peso: 318 grammi
Bilanciamento: 33,4 cm
Inerzia: 327
Incordatura: 16×19
IL TEST
Non sempre le Extreme erano uscite col buco, anche a causa di forme non sempre apprezzate dai (troppo?) tradizionalisti appassionati italiani. Con la versione Graphene Touch il passo in avanti è stato notevole. Sono cambiate forme e sezioni (al manico siamo a 21 millimetri) con lo scopo (raggiunto) di ottenere un telaio più stabile all’impatto e che permettesse un maggior controllo e soprattutto precisione quando si picchia dal fondo con buona rotazione, che resta il must di questo tipo di telai. La manovrabilità è ottima e aiuta in fase di difesa, mentre sorprende la sensibilità, per nulla malvagia, quando si deve toccare o giocare al volo. Il top spin salta tantissimo, anche se non è così pesante; però si trova con facilità un’adeguata profondità, qualità che tanti pensano di avere e invece… Il telaio ha forme moderne, con uno schema di incordatura molto aperto e dei grommet che facilitano il lavoro delle corde verticali, migliorando uscita di palla e spin (e aumentando le chance di rottura se siete degli arrotini di buon livello). Un telaio davvero ben riuscito, con una bella distribuzione dei pesi che consente di godere di ottima manovrabilità senza perdere in attitudine alla spinta (327 punti di inerzia non sono niente male). Date le caratteristiche iniziali, è facile una leggera customizzazione per renderla più cattiva, soprattutto se siete agonisti ben allenati.
LA CORDA IDEALE
L’agonista puro, col braccio allenato, opterà sicuramente per un monofilo, per ottenere più pesantezza di palla, soprattutto col top spin. Scendendo di livello, l’ibrido è una buona soluzione. Il multifilo invece, aumenta spinta e profondità, ma occhio che se siete degli spaccacorde, su questo tipo di telaio rischiate di rompere abbastanza spesso.
A CHI LA CONSIGLIAMO
Si può spaziare dagli agonisti ai giocatori di club. I primi potrebbero aver bisogno di qualche grammo in più per aumentare la pesantezza di palla e un monofilo per ottimizzare spin e controllo; per i secondi… va già bene così, magari con ibrido o multifilo, a tensione non troppo alte. Ideale per chi cerca facilità di gioco, buone rotazioni con un impatto stabile che permette un controllo adeguato.

LORENZO, 45 ANNI CLASSIFICA 3.3
La miglior versione della Extreme: stabile, si spinge senza fatica, prende bene le rotazioni e non manca di sensibilità. Forma e sezioni sono state riviste e questo ha aiutato a migliorare la performance, soprattutto in precisione. Manca solo un po’ di pesantezza di palla, soprattutto quando si gioca con molto spin (la palla salta molto ma non è così pesante): pochi grammi a ore 3 e ore 9 possono migliorare questo aspetto.
PIETRO, 22 ANNI classifica 3.4
Mi piace spingere da fondocampo, usando bene il top spin, pur senza esasperarlo. Ecco, questo è uno dei miei telai ideali perché si trova profondità senza dover esagerare con la spinta, prende bene le rotazioni e soprattutto la buona stabilità all’impatto non rischia di farmi perdere troppo controllo. L’impatto è confortevole e aiuta anche in fase di recupero. E poi, quando entri di potenza, fai male.
GIANNI, 49 anni, classifica 4.3
Non è telaio solo per arrotini. La miglior stabilità all’impatto, data dalla nuova sezione, permette di colpire di piatto con ottimo controllo e con la palla che fila via veloce, senza troppa fatica. Si manovra molto bene, quindi direi che è più una racchetta da giocatore a tutto campo che non di solo pestaggio dal fondo. Manca un po’ di punch nel servizio, soprattutto quando si cerca il kick con la seconda.