Un giorno, per caso, ho conosciuto un rappresentante di Wilson USA. «Certo che in Italia il giocatore medio di club è proprio forte» mi ha detto, mentre scolavamo una pinta al bar del tennis. «In che senso?» ho risposto. «Vedi, il nostro modello più venduto nel vostro paese è la Blade 98. Esce bene pure la 18x20! Numeri impensabili negli altri paesi: da noi, per esempio, i giocatori di club comprano i padelloni, le profilate, se necessario le Big Bubba. Qui invece, visti i gusti, dovete essere fortissimi». Ho finito la pinta e ho pensato che in effetti il giocatore medio di club in Italia è un animale strano. «Io cerco il controllo assoluto» mi ha detto una volta un simpatico enneci, armato di ramata di rovescio e un dritto stile Jaques Tati. Impugnava una Head Prestige Pro Stock, 370 grammi di peso, incordata Luxilon Alu Power a 27 chili. Quando la centrava (evento non propriamente comune), la palla superava (molto) a fatica la rete; però, diceva lui, «la metto dove voglio». Io non vedevo, ma abbozzai. Mi capita di partecipare a qualche torneo di quarta categoria e l’armamentario medio dei protagonisti è spesso più estremo che in un torneo ATP. Vedi Iginio, 55 anni, best ranking 4.3, che affronta Pasquale, 38 anni, best ranking 4.4. Il primo sfoggia una Blade 18x20 incordata monofilamento, con dieci grammi di piombo in testa, «perché altrimenti scappa». L’altro, vestito Nike dalla punta dei piedi alla fascetta RF, si sente invidiatissimo mentre impugna la nuova Wilson RF 85 pollici. Il risultato è un giudice arbitro disperato, perché a furia di legnate terrificanti, tutte le palle a disposizione sono disperse sulle siepi circostanti il campo. Pasquale, due ore e sette palle dopo, porta finalmente a casa la partita. Gli faccio amabilmente notare che perfino Roger è passato da un piatto 85 pollici a uno di 90 e finalmente al definitivo 97 (pur restando un telaio sostanzialmente ingiocabile per i comuni mortali). «E vabbè, ma lui ha un movimento con il gomito in alto, non la prende dove la colpisco io. Per come impatto, la PS85 è perfetta» mi dice tutto contento. Inutile dunque abbozzare l’idea che un attrezzo meno estremo possa aiutare e farci divertire di più: «Io vado sui teli con una profilata» dicono in coro gli adepti delle racchette Pro Stock, un numero sempre crescente di simpatici alcolisti della racchetta, che frequentano i siti dove si vendono i telai preparati appositamente per i professionisti, che per vie misteriose arrivano sempre più numerose sul mercato on-line (in realtà, spesso sono proprio i giocatori professionisti di medio-basso livello che le rivendono).