L’ex numero 1 del mondo ha espresso la sua sincera opinione su una tematica che era già stata sollevata da Ruud qualche giorno fa

Da New York – Novak Djokovic non ha esattamente brillato agli US Open fino a questo momento, ma ha comunque raggiunto il terzo turno grazie anche ad un po’ di fortuna. L’ex numero 1 del mondo era in difficoltà contro il qualificato americano Zachary Svajda ieri, prima che il fisico tradisse quest’ultimo e gli ultimi due set e mezzo diventassero una formalità per la leggenda serba sull’Arthur Ashe Stadium. Il quattro volte vincitore di questo torneo non era soddisfatto al termine del match e ha esternato le sue sensazioni negative con grande onestà, ammettendo che spera di innalzare il suo livello già a partire dal prossimo round. Il 38enne di Belgrado tornerà in azione domani in sessione serale contro il britannico Cameron Norrie. Nole è avanti 6-0 negli h2h e ha ottenuto due vittorie contro Norrie quest’anno, rispettivamente all’ATP 250 di Ginevra e al Roland Garros.

Durante l’ultima conferenza stampa del campione serbo, gli è stato chiesto se il forte odore di marijuana che si sente a Flushing Meadows lo disturbi o meno quando gioca. Nei primi giorni del torneo, il finalista dell’edizione 2022 Casper Ruud era stato molto critico al riguardo manifestando tutto il suo disappunto. “Certo che si sente, anzi lo si sente decisamente più che altrove. Alcuni giocatori ne sono infastiditi e altri meno. Io personalmente non amo quell’odore o forse dovrei dire quella puzza, ma qui è permesso e bisogna accettarlo, non ci si può fare nulla. La realtà è che lo si sente ovunque, dai campi di allenamento a quando si entra in campo per giocare un match” – ha spiegato Djokovic, che punta a diventare il più anziano di sempre a conquistare un titolo Slam. Novak ha raggiunto le semifinali nei primi tre Major della stagione, dimostrando di poter ancora fare la differenza quando conta di più.