Il tennista serbo ha parlato di tanti temi nella conferenza stampa dopo l’esordio in quel di Atene. Ecco alcune sue dichiarazioni

Foto di Ray Giubilo
Il 24 volte campione di titoli del Grande Slam Novak Djokovic è uno degli uomini più attesi nel torneo Atp di Atene, torneo tra l’altro di proprietà suo e della sua famiglia. Nole è arrivato qui per provare a vincere l’ennesimo titolo della sua carriera e per verificare le sue condizioni, specialmente magari per capire se potrà partecipare o meno alle Atp Finals di Torino, ultimo grande evento di questo 2025. Il campione di Belgrado ha rilasciato interessanti dichiarazioni nella conferenza stampa odierna:
“Cosa significa essere numero uno? E’ una sensazione fantastica ma allo stesso tempo ti senti sempre minacciato. Questo cambia la tua percezione ai tornei e la tua preparazione ma è il più grande traguardo che un tennista o anche altri sportivi possano mai raggiungere. Fin da bambino sognavo di essere numero uno e di vincere Wimbledon. Cosi quando ci riesci entri in un’altra dimensione e cambia tutto. Non si tratta solo di vincere ma anche di mantenere e difendere quel privilegio, hai una mentalità diversa e vuoi continuare a spingere e vincere”.
Djokovic ha parlato anche della chiave che lo ha portato a raggiungere questi risultati: “La mia dedizione e la passione verso questo sport sono state la chiave del mio successo come tennista professionista. Sono devoto alla mia professione e a ciò che faccio ormai da tanti anni. Al Nole adolescente direi di giocare per molto tempo, essere paziente e godersi tutto il processo. Bisogna sempre trovare un equilibrio tra l’essere un professionista e la propria vita privata”.
Djokovic ha affrontato grandi rivali ed ha parlato anche delle rivalità come quella tra Federer e Nadal e quella attuale che lui continua a vedere da vicino tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner: “Sono rivalità molto diverse, ho condiviso più di 20 anni in campo con Federer e Nadal, con loro invece che sono molto giovani parliamo solo di 3 anni. Non sono paragonabili ma questa nuova rivalità è sicuramente positiva per il tennis”.

