Durante il secondo match di singolare nella sfida tra Gran Bretagna e Serbia, Novak Djokovic ha avuto da ridire rispetto a qualche tifoso britannico che aveva superato il limite. E domani, nella semifinale contro l’Italia, il clima Davis potrebbe farsi rovente

L’ambiente della Coppa Davis si contraddistingue per una grande partecipazione da parte del pubblico, che spinge i giocatori rappresentanti della propria nazionale a dare il meglio. In alcuni casi però si supera il limite, quel confine marginale tra il sano tifo e la mancanza di rispetto. Così è successo nella giornata di ieri sera, quando Novak Djokovic si trovava a servire per portare a casa il primo set contro Cameron Norrie. Tra la prima e la seconda di servizio il giocatore serbo viene fischiato, immediata la reazione del numero uno al mondo dopo aver portato comunque a casa il punto: dito all’orecchio puntato verso il pubblico, e un bacio ironico verso chi lo fischiava.

Non si è fermato lì però, il match parallelo tra Djokovic e i tifosi britannici. Durante l’intervista a caldo subito dopo la vittoria ottenuta contro il numero uno britannico, i tifosi inglesi che accompagnavano la squadra con i tamburi iniziano a suonare per coprire la voce del serbo. Non si è fatta attendere la risposta piccata, che non le manda a dire e ribadisce la vittoria ottenuta in campo. “Noi dormiremo bene stanotte, continuate così, continuate. Imparate a rispettare i giocatori. State zitti.”

Ancora Djokovic a fine partita è tornato sull’accaduto, e sulla sua reazione. “Per tutta la partita praticamente, hanno mostrato una mancanza di rispetto, ma ancora, è qualcosa per cui devo essere preparato. In Coppa Davis è normale che a volte i tifosi oltrepassino il limite, ma nella foga del momento anche tu reagisci e, in un certo senso, dimostri che non permetti questo tipo di comportamenti.”

Leon Smith, capitano della squadra inglese, ha voluto ribadire come il rapporto in campo tra le squadre è di profondo rispetto. “Ho stretto la mano a Troicki, ho detto ben fatto a Novak. No, c’era zero animosità con noi. In effetti penso che tutti noi siamo andati lì, con la squadra degli allenatori, ci siamo stretti la mano. Non abbiamo altro che rispetto per questo.”

Novak Djokovic e il suo essere sempre contro, a dispetto di chiunque ci sia dall’altra parte. La storia recente racconta dei fischi che il Pala Alpitour gli ha rivolto durante il match contro Sinner, con grande ironia seduto in panchina il serbo dirige la musica come fosse un direttore d’orchestra. La capacità di Djokovic di convertire i fischi e le critiche del pubblico in forza positiva da mettere in campo è ormai ampiamente riconosciuta, come quando nella celebre finale di Wimbledon nel 2019 mentre tutto il pubblico sul match point cantava “Roger, Roger, Roger” nella sua testa sentiva solamente “Novak, Novak, Novak”.

Per questo la sfida di domani contro l’Italia promette di essere infuocata. Il clima Davis durante una semifinale basterebbe per essere una cartolina d’interesse, se poi in campo ci sono Djokovic da una parte e Sinner dall’altra lo spettacolo è assicurato. Sarà la terza sfida nel giro di dieci giorni tra i due numeri uno delle rispettive nazionali, con i precedenti equamente divisi ma con il serbo che ha vinto le ATP Finals proprio a discapito dell’altoatesino. Se ci fosse bisogno di qualche dato statistico per comprendere la portata dell’impresa che ancora una volta aspetta il nostro Sinner, basterebbe ricordare le 21 vittorie consecutive in singolare con la Serbia da parte di Djokovic. L’ultima sconfitta risale al 2011, quando si ritirò contro Juan Martin Del Potro nel tie contro l’Argentina.