Il miglior Maestrelli di sempre trionfa al Chorus Life, superando in tre set il grintoso Marko Topo: per lui sarà best ranking

Le lacrime di dodici mesi fa (quando perse in finale a Rovereto) si sono trasformate in sorrisi, ma soprattutto in consapevolezza. Quello che ha vinto gli Internazionali di Bergamo – Trofeo FAIP-Perrel presented by Intesa Sanpaolo & Sarco Lexus Bergamoè il miglior Francesco Maestrelli di sempre, e non solo perché tra poche ore migliorerà il suo best ranking (salirà al numero 138 ATP), ma perché ha cancellato il tabù del cemento indoor (“Superficie che potrebbe essere ostica sul piano psicologico”) e ha espresso un tennis di rara efficacia, il giusto mix tra aggressività e regolarità. Ne ha avuto bisogno nella finale contro Marko Topo, battuto in poco più di cento minuti col punteggio di 6-3 3-6 6-1. In particolare, ha impressionato la capacità di non disunirsi dopo aver perso il secondo set (con un break al sesto game, sigillato da un brutto smash in corridoio). Maestrelli è ripartito forte e ha trovato lo strappo decisivo nel secondo game del terzo set, in parte buttato via da Topo (ha sbagliato un facile passante sul 30-0), in parte conquistato dal pisano, bravissimo a rispondere con regolarità ai servizi molto violenti del suo avversario. A quel punto non si è più guardato indietro: un doppio fallo di Topo gli ha dato il 5-1, poi è riuscito a chiudere al settimo game, dopo qualche tribolazione, inginocchiandosi dopo l’ultimo schiaffo al volo. “All’inizio ero molto agitato, ma per fortuna sono partito con il piede giusto – dice Maestrelli, che ha brekkato Topo già al quarto game con una gran risposta di rovescio – poi lui ha alzato il livello e c’è stato un attimo di confusione. Ma sono contento del modo in cui ho chiuso. La chiave è stata l’aggressività: quando Marko ha il gioco in mano è devastante, è un giocatore incredibile e può essere molto pericoloso. Non potevo lasciarlo comandare”.
Eccezion fatta per il passaggio a vuoto nel secondo set, il pisano ha eseguito alla perfezione il piano tattico e si è aggiudicato il quarto Challenger in carriera, il terzo del 2025 dopo Francavilla al Mare e Brasov. I numeri non mentono: è il miglior Maestrelli di sempre. “Vero. Mi sento più completo rispetto a 1-2 anni fa, però sono ancora un cantiere aperto. Ci sono tanti margini di miglioramento e questo mi rende ancora più motivato. Devo migliorare ancora dal lato del dritto, il servizio può essere ancora più devastante perché a volte perdo un po’ di decisione. La risposta è migliorata, ma si può fare ancora meglio. Questo successo mi dà grande fiducia perché, nonostante l’altezza, mi sono sempre considerato un giocatore da terra battuta. Per questo, vincere in condizioni sulla carta ostiche vale tantissimo”. Tutti aspetti sui quali si concentrerà durante la preparazione invernale, che si svolgerà a Sinalunga dopo una settimana di vacanza a Siviglia. “Durante la quale non voglio vedere una racchetta neanche in cartolina”. La finale si è giocata in un contesto da brivido, con la ChorusLife Arena riempita da circa 2.500 spettatori, capaci di creare un’atmosfera spettacolare. Maestrelli aveva già vinto alcuni tornei di categoria, ma nessuno in un contesto del genere. “È un’emozione gigante, non la so neanche descrivere – continua il pisano – non mi sono guardato troppo intorno perché se l’avessi fatto sarei stato travolto dall’emozione. È una sensazione incredibile, per me era un sogno vincere un torneo in casa con tante persone”


