Nel mezzo la separazione dal coach Simone Vagnozzi dopo l'indimenticabile 2018 e l'inizio della collaborazione con Uros Vico, cui Marco ha deciso di affidarsi anche per questa stagione con la preparazione svolta a Marbella. Il 'Ceck' si è sbloccato ad Auckland con il successo su Mayer e, dopo un sorteggio a Melbourne decisamente poco fortunato con il semifinalista Alexander Zverev, è volato in Uruguay per mettere nelle gambe partite importanti e ritrovare quel pizzico di fiducia per far scoccare nuovamente la scintilla. Il siciliano è iscritto a Cordoba, Buenos Aires e Rio de Janeiro per un Golden Swing che potrebbe rimescolare le carte in tavola, in positivo o in negativo. Sul piatto ci sono soprattutto i 250 punti in scadenza nella prossima settimana (senza i quali Marco scivolerebbe virtualmente fuori dalla top-100) ma prima ci sarà subito un incrocio particolarmente significativo. A Cordoba, l'urna ha affiancato il nome di Cecchinato a quello di Juan Ignacio Londero, autore di una delle favole più belle della passata stagione: il "Topo" si era presentato ai nastri di partenza senza alcun match vinto a livello Atp prima di sbaragliare la concorrenza e completare la settimana da sogno in finale contro il connazionale Guido Pella. Un cammino che sembra ricalcare, con le dovute proporzioni, quanto fatto dall'azzurro all'ombra della Torre Eiffel, con tanto di semifinale Slam a seguito delle prime affermazioni in tornei di tale categoria. Londero, come Cecchinato, ha dovuto affrontare nella seconda metà di 2019 una sorta di assestamento dopo l'ingresso in top-50, diverse eliminazioni al primo turno sul cemento con più ombre che luci. Entrambi adesso si giocano molto: l'argentino scivolerebbe indietro di una ventina di posizioni con un'eliminazione al primo turno, Marco potrebbe mettere in cascina punti importanti prima della pesante cambiale da difendere. La pressione del pronostico è dalla parte di Londero, così come il pubblico di casa pronto a spingerlo verso una nuova impresa ma Cecchinato è pronto a vender cara la pelle. Siamo solo a febbraio, è vero, ma c'è già da pedalare forte.