Per le azzurre si preannuncia una sfida complicata con Svitolina & co. L’Ucraina giunge per la prima volta nella storia in semifinale; invece l’Italia, in caso di vittoria, si isserebbe in finale per la terza volta consecutiva. E un eventuale sesto titolo ancora più vicino…

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Riscrivere la storia, con cuore e resilienza. Questa la vocazione di Italia e Ucraina che si affronteranno in semifinale venerdì, a partire dalle 11, ora italiana, per un posto all’ultimo round. Per le nostre ragazze, in caso di vittoria, sarebbe la terza finale di fila nel campionato del mondo a squadre, con la prospettiva del sesto titolo che, all’orizzonte, si avvicinerebbe ulteriormente. Per il team ucraino si tratterebbe, invece, della prima finalissima della storia. Nel tie dei quarti contro la Cina, Elisabetta Cocciaretto e Jasmine Paolini, entrambe in pericoloso svantaggio rispettivamente contro Yue et Xinyu, hanno saputo ribaltare lo score ed intascare la vittoria regalando così all’Italia la terza semifinale di fila.

Contro la Spagna, già cinque volte campione del mondo, Elina Svitolina – ex n. 3 del ranking e attuale n. 13 – e Marta Kostyuk (n. 26 WTA) hanno sconfitto, rispettivamente, Paula Badosa e Jessica Bouzas Maneiro; Svitolina, dopo aver perso il primo parziale, è riuscita a recuperare e a battere al terzo una Badosa al rientro dopo l’infortunio alla schiena che, ancora una volta, l’aveva costretta a fermarsi da quest’estate; Kostyuk, invece, ha regolato agevolmente la pratica Maneiro in due set.

Sarà complicato frenare le ragazze guidate da Ilya Marchenko; cariche più che mai e, in un momento storico così doloroso e sofferto per il popolo Ucraino, il sogno di portare sempre più in alto i colori del proprio paese e regalargli una vittoria storica, certamente darà loro ulteriore spinta e determinazione. Proprio come ha spiegato Elina alla fine dell’incontro vinto con Badosa: “Per me, e credo per tutte le ragazze della squadra, è molto importante ispirare le nuove generazioni; a causa della guerra e dell’invasione, il nostro sport è rimasto indietro per diversi anni. È molto importante vivere momenti come questi, momenti di gioia”. È la prima volta, dunque, che la compagine ucraina accede alla fase finale della competizione; il risultato di maggiore rilievo era stato l’accesso ai quarti nel 2010 e nel 2012. Ora la sfida con l’Italia, anch’essa, come la Spagna, incoronata cinque volte campione del mondo ed estremamente entusiasta e in fiducia dopo il trionfo dell’anno scorso.

I precedenti tra le due squadre vedono l’Italia in vantaggio 4-0, anche se l’ultimo testa a testa, nel 2012, fu estremamente lottato e le azzurre si imposero per 3-2 grazie al doppio decisivo formato da Pennetta e Vinci. Sara Errani ha già gareggiato in tre dei quattro tie contro l’Ucraina e ha un bilancio di tre vittorie a fronte di due sconfitte.

Per Paolini, almeno sulla carta, l’incontro con Svitolina (la n. 1 del team avversario) potrebbe presentare diverse insidie. In entrambi i precedenti, quest’anno, all’Australian Open e al Roland Garros, Jasmine ha subìto la rimonta decisa di Elina, cedendo malamente nella terza frazione (per giunta, ha mancato tre matchpoint a Parigi). Psicologicamente, ciò potrebbe pesare sul rendimento di ‘Jas’, soprattutto se dovesse trovarsi in svantaggio nello score. Allo stesso tempo, la toscana possiede una fortissima carica agonistica, grande esplosività da fondo e, anche grazie al doppio, è ormai giocatrice completa, particolarmente aggressiva ed abile nel gioco di volo. Senza dimenticare la grande motivazione e passione che anima ‘Jas’ e tutte le ragazze guidate da Tathiana Garbin: “È stata veramente dura [contro la Cina, ndr], abbiamo quasi perso entrambi gli incontri ma, in qualche modo, siamo riuscite a capovolgerli” ha ammesso Paolini dopo il successo nei quarti, “abbiamo lottato fino all’ultima palla, fino all’ultimo punto e siamo state lì per la nostra panchina e per il nostro paese. Siamo molto felici ed orgogliose”.

Nel secondo match, quello che presumibilmente vedrebbe opposte Cocciaretto (n. 91 WTA) e Kostiuk (26 WTA), le cose non sembrano particolarmente agevoli per la 24enne di Ancona. Anzi. Anche lei è stata superata in entrambi gli scontri diretti, giocati nel 2023 sul duro. Nel primo, a Pechino, la ‘Coccia’ era riuscita ad aggiudicarsi il primo parziale per poi cedere nettamente alla rimonta dell’avversaria; nel secondo, invece, a Miami, è stata superata nettamente in due set. E poi, potrebbe essere un po’ a corto di energie dopo il l’enorme sforzo psicofisico di martedì. Che sia la volta di Lucia Bronzetti?

Tuttavia, come detto, l’esperienza di una squadra già campione del mondo, coesa, affiatata e avvezza alle tensioni e alle difficoltà di partite come queste, potrebbe far pendere l’ago della bilancia verso una vittoria azzurra. E poi il nostro doppio, altamente competitivo grazie al duo Paolini-Errani. Cionondimeno, anche il team ucraino è in grado di schierare un duo insidioso grazie alle gemelle Kichenok. Lyudmyla e Nadiia, 33anni, infatti, sono grandi esperte della specialià: Lyudmyla, ex n. 3 del mondo, ha conquistato finora 11 titoli, tra cui un sigillo Slam nel doppio femminile insieme ad Ostapenko (US Open 2024) ed uno nel misto, in coppia con Mate Pavic (Australian Open 2024); ha inoltre disputato altre 13 finali. Nadiia, seppure meno vincente nei major, vanta anche lei 11 trofei di specialità e altrettante finali. Non c’è dubbio, le sorelle Kichenok formano una coppia che sa il fatto suo e di grande mestiere.

Insomma, si prospetta un’impresa ardua. Ma, per il background vincente delle azzurre, la loro esperienza e la grande intesa, potremmo azzardare un pronostico a favore dell’Italia. Senza mai dimenticare, tuttavia, la prima e fondamentale regola del tennis, a qualsiasi livello: mai sottovalutare l’avversario e il suo sogno di vittoria.

L’altra semifinale

La seconda semifinale vedrà opposti gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Le ‘Brit’, n. 2 del seeding tra le otto squadre in gara, nonostante l’assenza di Emma Raducanu hanno sconfitto il Giappone per 2-0, grazie alle vittorie in due set di Katie Boulter e Sonay Kartal, rispettivamente contro Uchijima e Shibahara. Un risultato che conferma la grande competitività della squadra britannica, la quale accede per la terza volta in semifinale negli ultimi quattro anni.
A contendersi la finale, dall’altra parte della rete ci sarà la squadra americana. Gli Usa detengono il record di 18 vittorie nel campionato del mondo a squadre e le britanniche, finora, sono riuscite a batterli solo una volta nei loro dieci precedenti. L’ultima sfida risale nientemeno che all’ormai lontano 1992. Le statunitensi accedono alla semifinale grazie alla vittoria per 2-1 contro il Kazakistan. Emma Navarro è riuscita a salvare due matchpoint e a superare al terzo set Yulia Putintseva, mentre Elena Rybakina ha estromesso Jessica Pegula in due parziali. Decisivo il doppio, con Pegula-Townsend che hanno avuto la meglio sulla coppia Putintseva-Rybakina.