di Gabriele RivaDopo il blog di Jacopo Lo Monaco, che dati alla mano ha già fatto il “botto”, una nuova chicca per tutti gli appassionati e per i nostri fedeli internauti
di Gabriele Riva

Dopo il blog di Jacopo Lo Monaco, che dati alla mano ha già fatto il “botto”, una nuova chicca per tutti gli appassionati e per i nostri fedeli internauti. Si tratta del Museo del Tennis, un salone on-line che si divide in molte stanze, ognuna contiene al suo interno degli oggetti da vedere, oggetti che hanno fatto la storia del nostro sport, fin dai tempi in cui nemmeno si chiamava tennis. E’ il nostro (secondo) regalo del 2008, uno spazio che abbiamo deciso di mettere in linea proprio con il ritorno del Grande Slam, in occasione degli Australian Open. Uno spazio che comprende racchette, palle, presse. Ma anche cartoline e francobolli. Argenti e giocattoli. Figurine e francobolli. E molto, molto altro ancora: basta un numero, 15 stanze ognuna con una ventina di oggetti (racchette a parte, che da sole superano le 40 unità), fate voi i conti.

A curare la prima “apertura” del Museo è stato Beppe Russotto, uno dei più esperti in materia di memorabilia del Bel Paese. Uno, per intenderci, che ha pubblicato libri e che ha allestito mostre a tema. Russotto, che mensilmente sulla nostra rivista presenta varie sezioni di oggetti da custodire nella rubrica “Collezionismo”, ha compiuto uno straordinario lavoro filologico, nonché di reperimento di materiali e di catalogazione. Una categorizzazione che non lascia nulla al caso, dalla data cui risalgono le racchette, alle misure delle cartoline. Tutto insomma. In più la parte introduttiva, quella che in linguaggio tecnico si trova nella Left Home (pane al pane: la parte a sinistra dello schermo) che approfondisce alcune tematiche interessante e che permette di capire anche chi è che cosa ha fatto nel panorama collezionistico l’autore. Una sorta di firma in calce, il sigillo di qualità. In conclusione, una tappa obbligata: un museo da visitare assolutamente, e non c’è nemmeno da fare la fila alla cassa né pagare il biglietto…